«Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna».
Gli dissero allora: «Che cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio?».
Gesù rispose loro: «Questa è l’opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato»
O per un verso o per un altro, è sempre del nostro interesse che ci preoccupiamo: volevamo farti re dopo la moltiplicazione di pani e pesci, ma sei scappato sulla montagna.
Ti abbiamo comunque raggiunto oggi, ma già hai letto nei nostri cuori e ci hai detto senza mezzi termini cosa stiamo cercando: il pane gratis, non te che ce l’hai procurato, i doni del Signore, non il Signore dei doni.
Incassato questo rimprovero, tentiamo di cambiare in meglio, ma anche adesso ci spiazzi: vogliamo compiere, vogliamo fare, protagonisti affannati e preoccupati di avere Dio come creditore.
Ma cosa possiamo fare di buono, se prima non ci lasciamo fare da te? Quale opera possiamo presentare a Dio, se prima non riconosciamo che stiamo solo restituendo quanto abbiamo ricevuto, e che il dono più grande sei tu?