10 febbraio 2019 – Chiamati e mandati per grazia, 5a domenica del tempo ordinario anno C

Pubblicato giorno 9 Febbraio 2019 - ARTICOLI DEL BLOG, Commenti alle letture festive 2019

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Ph: Roberta Orsingher

da “Messale festivo” EMP

 

10 FEBBRAIO
5A DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
CHIAMATI E MANDATI PER GRAZIA

La parola di Dio, la parola del Signore, di questa domenica del tempo ordinario ci fa riflettere sulla vocazione e ci fa rendere grazie per il dono della chiamata di Isaia, di Paolo, di Pietro e di ciascuno di noi.
Di domenica in domenica Gesù si è fatto conoscere come sposo, profeta, maestro. Le folle si meravigliano di lui e lo ascoltano, lodando Dio per le parole autorevoli e per i miracoli, opere di misericordia. La sua missione di salvezza da lui iniziata, però, ha bisogno di collaboratori, di chi la continuerà di generazione in generazione, affinché tutti siano raggiunti dal suo dono di amore, dalla sua pasqua redentrice.
Come nell’Antico Testamento il Signore ha chiamato e mandato uomini che rivelassero la sua volontà e radunassero il popolo d’Israele per la sua gloria e la salvezza di tutte le genti, così nel Nuovo Testamento questa chiamata e questo mandato continuano. Ciascuno è chiamato dove si trova: Isaia sacerdote, nel tempio; Paolo persecutore, lungo la via; Pietro pescatore, sul lago. Il Signore trasforma chi è chiamato dall’interno, per attrazione di amore. Il cambiamento dell’operare esteriore ha radici nella conversione interiore che permette di trovare in Dio la spinta e il coraggio per una vita nuova.
Il Dio tre volte santo, da noi conosciuto come Padre, Figlio e Spirito, l’Onnipotente, non opera la salvezza dell’uomo senza l’uomo, non opera da solo, come noi non possiamo fare nulla senza di lui. Il Signore, che opera nella comunione trinitaria, associa a sé i chiamati e li manda: riconosciamoci anche noi chiamati e mandati per grazia.

PRIMA LETTURA Chi manderò e chi andrà per noi?
Questo brano descrive la vocazione di Isaia, sacerdote. È chiamato dove si trova: nel tempio a Gerusalemme. Qui ha la visione del Signore, tre volte santo. La sua chiamata avviene all’interno di una liturgia celeste tra i canti dei serafini. Isaia si riconosce impuro davanti a Dio, ma viene purificato nelle labbra col fuoco tratto dall’altare. Questo fuoco non brucia ma abilita Isaia a trasmettere la parola profetica. Egli diventerà uno dei maggiori profeti d’Israele. Alla domanda del Signore pronunciata quasi fra sé e sé: «Chi andrà per noi?», Isaia si sente interpellato e pronto a rispondergli: «Eccomi, manda me!». Lui sarà mandato e andrà!

SECONDA LETTURA Così predichiamo, così avete creduto
Paolo si ritiene il più piccolo degli apostoli. Sulla via di Damasco ha incontrato il Risorto, mentre perseguitava i cristiani, membra di Cristo. Da quel momento è trasformato in apostolo delle genti; da quell’incontro riceve la grazia che lo accompagnerà per tutto il suo ministero, che lo aiuterà ad affrontare, a sua volta, la persecuzione. Divenuto così apostolo, accolto nella Chiesa, può predicare e trasmettere quello che ha ricevuto: l’annuncio della pasqua di Gesù, del Vangelo, parola ed evento di salvezza per chiunque crede e persevera nella fede tramandata dagli apostoli, testimoni oculari. Tanti sulla sua parola hanno creduto. Noi, credenti di oggi, preghiamo in questo giorno per i predicatori del Vangelo, per i perseguitati e per i persecutori del nostro tempo.

VANGELO Lasciarono tutto e lo seguirono
Il Vangelo ci parla ancora di vocazione. Troviamo Gesù presso il lago di Gennesaret, mentre predica attorniato dalla folla. Predica e osserva: vede due barche e la scena che si svolge attorno a esse. I pescatori nella notte, tempo propizio per la pesca, non hanno preso nulla. Arrivato il giorno ripuliscono le reti, operazione paziente da fare sulla riva. Gesù, sembra senza chiedere, sale sulla barca di Pietro e continua a predicare: sta gettando la sua rete! Pescherà… i pescatori! Infatti li invita a prendere il largo e a pescare nuovamente in pieno giorno. Per Pietro, esperto pescatore, è tempo sfavorevole, ma con Gesù sulla barca obbedisce e avviene una cosa nuova: la rete è stracolma di pesci d’ogni sorte. È talmente piena che non basta una barca sola per trasportarla a riva, ma occorrono l’aiuto e la collaborazione dei compagni di lavoro con la loro barca. Pietro davanti a Gesù e a questa meraviglia si riconosce peccatore. Proprio ora, come e dove si trova, Pietro riceve la sorprendente affermazione di Gesù: «Sarai pescatore di uomini… come me, con me!». Per Pietro e i suoi soci non c’è altro da fare, nella libertà disarmata, che compiere il gesto della sequela: lasciare tutto, convinti e affascinati dal Maestro.

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