Il tuo volto, Signore, io cerco
Io ti cerco, Signore, ma in modi e in posti sbagliati, in gesti e parole che muovono la superficialità della mia emozione. Ti cerco e quando penso di averti trovato subito ingabbio la tua parola, come una bambina che vuol mostrare di aver fatto tutti i compiti e si aspetta un bel voto.
Ma esistono momenti in cui intuisco che la tua parola è altro. «Ma io vi dico»: che autorevolezza la tua voce! Così stravolgi le mie certezze e sposti l’asticella un po’ più in su, perché io rientri nel profondo del mio cuore e lo veda come lo vedi tu.
Solo quando riuscirò a cogliere la tua voce di silenzio sottile che canta al fondo del mio cuore capirò la vera libertà dei figli di Dio, senza più bisogno di precetti per amare, perché accordati sulla tua voce d’amore, misericordia e compassione.
