Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro.
Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita.
Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero
L’esortazione che oggi risuona nel vangelo ha il sapore di un invito colmo di calore, di attenzione, di cura. Il Signore è pronto a offrire ristoro a chi giunge a lui con un carico di stanchezza e oppressione.
Quante volte i pesi da portare sono faticosi e sembra che non ci sia via d’uscita. Gesù non toglie il giogo ma anzi, ci invita a prendere il suo giogo: non interviene per risolvere ogni difficoltà, ma ci insegna invece come attraversare quelle fatiche, mettendosi a fianco a noi. Ci invita a metterci sotto il suo stesso giogo per trovare la dolcezza e la leggerezza di una presenza che sostiene, guida, illumina.
La mitezza, l’umiltà, la misericordia sono i tratti del suo volto che possiamo conoscere camminando accanto a lui, con fiducia.