16 marzo, Commento al vangelo di oggi – dal Calendario del Patrono d’Italia, EBF Milano

Pubblicato giorno 16 Marzo 2020 - ARTICOLI DEL BLOG, Il Vangelo di oggi

Condividi su:   Facebook Twitter Google

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 4, 24-30

In quel tempo, Gesù [cominciò a dire nella sinagoga a Nàzaret]: «In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria. Anzi, in verità io vi dico: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elìa, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elìa, se non a una vedova a Sarèpta di Sidóne. C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Elisèo, ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro».
All’udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. Si alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costrita la loro città, per gettarlo giù. Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino.

 

 

Gesù è il messia atteso; non viene però riconosciuto e subirà la sorte dei profeti di tutti i tempi: il rifiuto e la morte. Nella città dove tutto ha avuto inizio, col suo concepimento e maturazione silenziosa, con la sua crescita in età, sapienza e grazia, i suoi compaesani vogliono già ucciderlo, ma la sua ora non è giunta.

Il Verbo di Dio ha abitato a Nazareth e i suoi non l’hanno accolto. Gesù passa in mezzo a loro, continuando il cammino; non può fermarsi, deve percorrere la sua via fino in fondo. È il Signore, che conduce gli eventi e che ha potere di dare e riprendere la sua vita. La vedova e il lebbroso stranieri hanno accolto il dono di Dio, hanno riconosciuto il vero Dio da adorare.

Noi, familiari di Dio col battesimo, lo eliminiamo o lo seguiamo, lo riconosciamo nella nostra vita?

Condividi su:   Facebook Twitter Google