16 marzo – Fare la differenza. Amare i nemici, commento al Vangelo di don Luigi Maria Epicoco

Pubblicato giorno 16 Marzo 2019 - ARTICOLI DEL BLOG, Commenti al vangelo di d.Luigi Maria Epicoco

luigi maria epicoco
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di don Luigi Maria Epicoco

 

La misura del nostro comportamento molto spesso la decide la massa.

Noi ci comportiamo come si comportano tutti. È questa la nostra misura, e quando vogliamo giustificarci diciamo “tanto così fanno tutti!”. Gesù ci tira fuori da un simile e mediocre ragionamento e ci dice invece di fare la differenza.

Essere differenti lo si vede soprattutto da quanto siamo disposti ad andare contro corrente. Ed andare controcorrente non significa semplicemente andare a manifestare nelle piazze, o a difendere i nostri valori e le nostre convinzioni. Gesù ha detto di essere differenti soprattutto nell’amore, prima ancora che nei valori: “Voi avete udito che fu detto: “Ama il tuo prossimo e odia il tuo nemico”. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; poiché egli fa levare il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti”.

L’amore ai nemici è ciò che più dovrebbe distinguerci. Invece delle volte anche a noi prende la tentazione di demonizzare i nostri nemici, di ripagarli con la stessa moneta, di godere della loro umiliazione, anzi di trovare modi sempre nuovi e creativi per umiliarli, e tutto perché ci sentiamo giustificati dal fatto che siamo dalla parte della verità. Ma essere dalla parte della verità significa essere dalla parte di Cristo, e Lui cosa ci ha chiesto? “Se infatti amate quelli che vi amano, che premio ne avete? Non fanno lo stesso anche i pubblicani? E se salutate soltanto i vostri fratelli, che fate di straordinario? Non fanno anche i pagani altrettanto? Voi dunque siate perfetti, come è perfetto il Padre vostro celeste”. C’è nella Messa una richiesta che a un certo punto il sacerdote fa a nome di tutti riferendosi alla Chiesa: “rendila perfetta nella fede e nell’amore”. La Chiesa, cioè noi, o è perfetta nella fede e nell’amore oppure non è. A questo dovremmo tendere, più ancora che a difendere Cristo: ascoltarlo per davvero. (Mt 5,43-48)

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