Convocata la folla insieme ai suoi discepoli, Gesù disse loro:
«Chi vuole salvare la propria vita, la perderà
Infatti, quale vantaggio c’è che un uomo guadagni il mondo intero
e perda la propria vita?»
Dopo aver interrogato i discepoli circa la sua identità, Gesù convoca la folla, allargando gli uditori della predicazione oltre il ristretto numero dei suoi più vicini.
Quello che ora viene proclamato riguarda tutti: tutti possono diventare discepoli e, soprattutto, tutti sono posti davanti alla domanda: cosa vale nella vita? Come fare a salvarla? Gesù annuncia che la vita non può essere posseduta come bene proprio, di cui disporre a piacimento, in modo autonomo; così la vita è persa, priva di quella pienezza che la caratterizza.
Solo nell’offerta, nel dono di sé, nella non appropriazione la vita esplode, fiorisce e diventa feconda. È il paradosso del mistero cristiano, al cui cuore sta un seme caduto in terra, morto nell’amore e nell’affidamento e risorto a una vita senza fine.