18 marzo – Giudicare significa usare la verità come la usa il demonio. Siate misericordiosi come il Padre, di Luigi M.Epicoco

Pubblicato giorno 18 Marzo 2019 - ARTICOLI DEL BLOG, Commenti al vangelo di d.Luigi Maria Epicoco

luigi maria epicoco
Condividi su:   Facebook Twitter Google

 

di Luigi Maria Epicoco

 

“Siate misericordiosi come è misericordioso il Padre vostro”.

Se la misericordia è l’esperienza di sentirci amati nella nostra miseria, allora si comprende perché noi diciamo che l’amore di Dio è misericordioso.

Gesù nel vangelo di oggi ci invita ugualmente a saper mettere il nostro cuore nella miseria degli altri. A saperli amare con misericordia.

Finché non ameremo di misericordia allora giudicheremo e basta. E giudicare significa usare la verità così come la usa il demonio, per fare del male. “Non giudicate, e non sarete giudicati; non condannate, e non sarete condannati; perdonate, e vi sarà perdonato”.

Infatti si può ricevere solo ciò di cui si è disposti ad accordare agli altri. Non è una logica a specchio, né semplicemente un dispetto da parte di Dio ma solo un’immensa lezione di come funziona l’animo umano.

Infatti molto spesso non riusciamo a perdonare gli altri perché non accettiamo noi di essere perdonati, e siamo troppo esigenti con gli altri perché lo siamo eccessivamente con noi stessi, e guardiamo sempre il male degli altri perché è strutturato dentro di noi un giudizio che ci fa sentire costantemente sbagliati e sul banco degli imputati.

“Date, e vi sarà dato; vi sarà versata in seno buona misura, pigiata, scossa, traboccante; perché con la misura con cui misurate, sarà rimisurato a voi”. È in noi un potenziale di amore traboccante, dobbiamo solo rendercene conto e usarlo. Con la stessa potenzialità accoglieremo l’amore nella nostra vita. È un po’ come dire che non riusciremo mai veramente a ricevere se non ciò che abbiamo dato, e che l’altro molto spesso è l’unica opportunità che noi abbiamo per recuperare un buon rapporto con noi stessi.

È per questo che il cammino di fede è sempre legato anche alla qualità delle nostre relazioni umane. Il fratello è sempre la cartina di tornasole che mi fa capire a che punto è il mio percorso di fede. Scrive San Giovanni: “Come puoi dire di amare Dio che non vedi se non ami tuo fratello che vedi?” (Lc 6,36-38)

Condividi su:   Facebook Twitter Google