Il digiuno che voglio è sciogliere le catene inique, togliere i legami del giogo, rimandare liberi gli oppressi
Quando lo sposo sarà loro tolto, allora digiuneranno
Primo venerdì di quaresima: oggi siamo invitati all’astinenza, solitamente intesa come rinuncia a cibarsi di carne, uno sforzo non fine a sé stesso, ma che aiuta ad essere più liberi nel fidarci di Dio che cammina con noi, ad aprire lo sguardo alle necessità del prossimo, a correggere la postura di chi è ripiegato su sé stesso.
Molti possono essere i modi per compiere questa pratica: astinenza, per esempio, dal troppo cellulare, o dalla cronaca nera, dall’alzare la voce per reclamare i diritti. Anche l’aiuto reciproco nell’alleggerire ciò che opprime e appesantisce è un’astinenza ed è molto salutare: essa libera dalla troppa preoccupazione per sé stessi.
Madre Teresa così pregava: quando ho bisogno che ci si occupi di me, mandami qualcuno di cui occuparmi. Buona astinenza!