In ogni cosa ci presentiamo come ministri di Dio con molta fermezza:
come afflitti, ma sempre lieti;
come poveri, ma capaci di arricchire molti;
come gente che non ha nulla e invece possediamo tutto!
Ad uno sguardo superficiale la condizione presentata da Paolo sembra veramente disastrosa: afflitti, poveri, gente che non ha nulla.
Questa condizione, però, è il punto di partenza per capovolgere le situazioni e sorprendere chi ha occhi per vedere più in profondità. Se la condizione dovrebbe logicamente affliggerci, riconosciamo che c’è qualcosa, anzi Qualcuno, che alimenta una letizia profonda; se i nostri mezzi sembrano inezie davanti alle sfide del mondo, la nostra presenza è in grado di donare il bene necessario a chi non conosce il Bene che ci nutre. Se rinunciamo al possesso di tutti e di tutto viviamo in una libertà in cui tutto è nostro, ma noi sappiamo di essere di Dio.
La nostra letizia, il bene che doniamo, ci permettono di vantarci, sì, ma nel Signore!