«Maestro, sappiamo che tu sei sincero, e che non hai riguardi per nessuno… È lecito, o no, pagare il tributo a Cesare?».
Ma egli, conoscendo la loro ipocrisia, disse loro: «Di chi è questa effigie e questa iscrizione?».
Essi gli dissero: «Di Cesare».
Allora Gesù disse loro: «Rendete a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio»
Maestro, tu sei sincero, parli con verità e non guardi in faccia a nessuno; sei sottomesso solo alla verità.
Ti chiedo allora: dov’è l’immagine di Dio? Quella di Cesare, dei potenti della terra, è impressa sul denaro, il potere terreno è di chi può comprare: persone, consensi, luoghi; è di chi può gloriarsi di ciò che ha e che inesorabilmente si consuma. Ma l’immagine di Dio dov’è incisa?
Immagine di Dio sei tu, Signore, ed ognuno capace di amore, misericordia, creatività, dono, contemplazione della bellezza.
Tu, nato da donna, non chiedi di separare la materia dallo spirito ma di cogliere il tuo volto nei nostri, lo Spirito nel corpo, ed amarlo appassionatamente nella sua meravigliosa fragilità, senza che il potere lo offuschi, fedeli e sottomessi solo a questa incredibile, santa verità.