20 aprile – L’attesa silenziosa di qualcosa che cambi il finale, Commento al Vangelo di oggi di don L.M.Epicoco

Pubblicato giorno 20 Aprile 2019 - ARTICOLI DEL BLOG, Commenti al vangelo di d.Luigi Maria Epicoco

luigi maria epicoco
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di don Luigi Maria Epicoco

 

Non c’è giorno più scomodo del sabato santo.

L’attesa è sempre scomoda. A nessuno piace attendere. Vorremo sempre saltare la fila, trovare già tutto pronto, tutto aperto, tutto a disposizione. Ma il sabato santo è lì per ricordarci che bisogna imparare ad attendere.

Oggi siamo tutti in fila, tutti ad attendere, tutti in attesa di qualcosa che cambi il finale.

L’attesa è sempre il tempo della speranza. È il tempo in cui coltiviamo in noi il desiderio che ci sia un finale diverso da quello che i nostri ragionamenti ci suggeriscono.

Forse era questo lo stato d’animo di quelle donne che di buon mattino si recano al sepolcro per ungere il corpo di Gesù, ma arrivate non trovano né la pietra né il corpo.

“Mentre erano ancora incerte, ecco due uomini apparire vicino a loro in vesti sfolgoranti. Essendosi le donne impaurite e avendo chinato il volto a terra, essi dissero loro: «Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Non è qui, è risuscitato. Ricordatevi come vi parlò quando era ancora in Galilea, dicendo che bisognava che il Figlio dell’uomo fosse consegnato in mano ai peccatori, che fosse crocifisso e risuscitasse il terzo giorno». Ed esse si ricordarono delle sue parole”.

È interessante come quelle donne andavano al mattino per trovare un morto e forse elaborare il lutto attraverso il gesto dell’unzione, e invece si ritrovano spiazzate da un annuncio che più che dir loro una cosa nuova gli dice una cosa diversa, una cosa già udita ma che non ricordavano più.

Gesù aveva già parlato di tutto questo, ma quando si soffre si dimentica tutto, non si ricordano più le cose che contano, le cose che possono salvarti la vita. Incontriamo sempre un angelo quando incontriamo qualcuno che ci ricorda ciò che conta, e che ci dice di smettere di cercare tra i morti.

È tra la vita che bisogna cercare, e non in ciò che vita non è più e che magari ci pesa addosso come un macigno. “E, tornate dal sepolcro, annunziarono tutto questo agli Undici e a tutti gli altri”. Ma nessuno credette loro. Nel dubbio però Pietro va di corsa a controllare. È Pasqua

 

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