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Gli ultimi saranno i primi
e i primi ultimi
Gesù, con la parabola dei vignaioli, continua l’insegnamento sul regno dei cieli ed esemplifica le diverse chiamate e risposte all’invito ad entrarvi e a lavorare per esso come servi e amici.
Il padrone è in movimento: è lui che va in cerca di lavoratori, a tutte le ore. Chiunque è chiamato in ogni tempo e risponde il suo sì, riceverà la ricompensa della vita, partecipando all’eredità nel regno dei cieli. Qui la questione non è di giusto salario, calcolo economico o retribuzione equa; proviamo a pensare che i lavoratori siano i chiamati, i battezzati, i convertiti al vangelo: tutti accolti come figli e amici, allora sarà più facile accogliere questa parola.
In Dio non c’è preferenza di persone, chiunque è accettato e ricercato per offrirgli la salvezza. C’è uguaglianza di amore!