23 aprile, Commento al vangelo di oggi – dal Calendario del Patrono d’Italia, EBF Milano

Pubblicato giorno 23 Aprile 2020 - ARTICOLI DEL BLOG, Il Vangelo di oggi

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Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 3,31-36

Chi viene dall’alto, è al di sopra di tutti; ma chi viene dalla terra, appartiene alla terra e parla secondo la terra. Chi viene dal cielo è al di sopra di tutti. Egli attesta ciò che ha visto e udito, eppure nessuno accetta la sua testimonianza. Chi ne accetta la testimonianza, conferma che Dio è veritiero. Colui infatti che Dio ha mandato dice le parole di Dio: senza misura egli dà lo Spirito.

Il Padre ama il Figlio e gli ha dato in mano ogni cosa. Chi crede nel Figlio ha la vita eterna; chi non obbedisce al Figlio non vedrà la vita, ma l’ira di Dio rimane su di lui.

Gratuità, dono, amore: questo scorre in grembo alla Trinità.

Contemplo l’umile e totale consegna del Padre e delle «cose sue» al Figlio; e osservo il Figlio mentre le rivela all’uomo, prima di riconsegnarle al Padre suo. Un gioco? Una danza? Uno zampillio d’amore, che continuamente genera e crea. Sì, crea custodendo e custodisce creando.

Un gioco? Una danza? Gesti colmi di fiducia e di abbandono reciproci. Per amore del Padre, il Figlio si abbassa alla condizione umana, umiliandosi sino alla morte di croce. Per amore del Figlio, il Padre lo risolleva a sé, esaltandolo sopra ogni cosa.

E Gesù, ritorna al Padre trascinando con sé la creazione intera, ormai libera e redenta.

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