25 dicembre – Messa di mezzanotte
da “Messale festivo 2016” EMP
25 DICEMBRE
NATALE DEL SIGNORE
MESSA DELLA NOTTE
OGGI VI È NATO UN SALVATORE!
Nel nostro emisfero il Natale viene celebrato nel bel mezzo dell’inverno, quando le giornate sono corte e fredde: al mattino il sole tarda a sorgere e nel pomeriggio si affretta a lasciare il passo al buio della notte. L’annuncio della liturgia, che inneggia al mistero del Natale come della «santissima notte, illuminata con lo splendore di Cristo, vera luce del mondo», ci raggiunge con la forza della notizia inaspettata della fine dell’inverno! Probabilmente senza l’esperienza prolungata delle corte giornate invernali e delle conseguenze dell’inverno sull’intera natura, avremmo più difficoltà a percepire il dirompente messaggio del Natale! Senza la luce e senza il calore dell’estate la natura sospende il suo ciclo vitale: la terra con la sua vegetazione si assopisce e riposa, talora sotto una coltre di neve, talora nella morsa del gelo. I molteplici comfort di cui siamo dotati fanno sì che solo le generazioni più anziane fra di noi, o i barboni delle nostre città, portino in bocca il sapore amaro dell’inverno come della stagione più difficile dell’anno, parabola delle difficoltà della vita. Oggi, che i nostri supermercati e ipermercati abbondano di frutta e verdura fuori stagione, l’inverno ha perso un po’ della sua durezza: tutto è a portata di mano… Ma se anche le nostre città sfavillano di luci artificiali (tanto da far parlare di «inquinamento luminoso»!) nessuno fra noi ha potere sulla luce del sole e sul suo calore. La nostra tecnologia resta sempre artificiosa… Ebbene, la Luce vera è sorta! Gesù, facendosi uomo, nella povertà umilissima del suo essere neonato, ha potere di illuminare i cuori immersi nelle tenebre, di sanare le piaghe più profonde dell’anima e del corpo, di colmare di calore il nostro bisogno di essere amati e accolti, così come siamo. È Natale! La vita ha già vinto la morte con la forza dell’amore!
PRIMA LETTURA Su coloro che abitavano in terra tenebrosa, una luce rifulse
Isaia con due immagini ardite ci pone nel cuore una parola di speranza e di liberazione: sono immagini che ci parlano di potenza, di forza e contemporaneamente di piccolezza e debolezza. La liberazione del popolo d’Israele dall’esilio babilonese viene descritta come opera di un potente sovrano, l’Emmanuele, il re-messia atteso e sperato, le cui gesta vengono cantate in anticipo, prima del suo concepimento. La nascita dell’Emmanuele è giubilo per la vittoria definitiva del bene e della pace!
SECONDA LETTURA È apparsa la grazia di Dio
Dio non ci salva senza di noi! In questa santissima notte di Natale, l’opera di Gesù viene annunciata come uno sposalizio di volontà fra Dio e l’uomo: la grazia di Dio – l’assoluta gratuità del suo amore – è apparsa, è Gesù e ci insegna la bontà del vivere! Altro non sono queste nozze che l’unione in un solo volere e in un solo progetto degli sposi: Gesù è lo sposo atteso, colui con il quale ciascuno di noi può edificare il presente e il futuro della propria vita e del mondo. Quando nel Padre nostro preghiamo «sia fatta la tua volontà» chiediamo di vivere in intimità profonda con Dio così da operare l’amore e la giustizia, che Gesù ha reso possibile nella carne di un uomo.
VANGELO La gloria del Signore li avvolse di luce
La liturgia della solennità del Natale custodisce, come in uno scrigno, la perla preziosa del Vangelo. Disarmante nella sua semplicità, il Vangelo ci racconta della nascita del Salvatore nell’umiltà di una grotta, nel silenzio della notte, nell’oblio di una periferia e nell’assoluta povertà. Ogni volta che leggiamo questo brano di Luca, la logica di Dio ci si svela davanti agli occhi con una chiarezza inequivocabile: Dio entra nella storia in punta di piedi, quasi dalla porta di servizio, rifugge dai luoghi del potere e della ricchezza, dalle prime pagine dei giornali e dalla luce dei riflettori… Ma già questa – e oggi più che mai – è una buona notizia: Dio entra dalla porta di servizio, perché ogni porta è sua: nelle sue mani sono le chiavi dei nostri cuori, bisognosi di luce e di amore. Anche gli angeli, messaggeri della gioia che fa fremere il creato intero, non rispettano le regole del bon ton e anziché portare il loro annuncio alle autorità politiche o religiose, lo portano a un pugno di pastori nei quali, per tutti noi, è più facile identificarsi. Anche questa «logica divina» fa parte della bella notizia del Natale: l’amore è libero di nascere per noi in ogni momento e in ogni luogo! Non è forse questa la luce che speriamo? Luce che è vita, perdono, pace, amore, umiltà, sapienza… Ebbene: è sorta per noi!