27 gennaio 2019 – Gioire con Lui! 3a domenica del tempo ordinario anno C

Pubblicato giorno 26 Gennaio 2019 - ARTICOLI DEL BLOG, Commenti alle letture festive 2019

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dai nostri commenti per Messale festivo 2019 EMP

27 GENNAIO
3A DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
GIOIRE CON LUI

In questa domenica secondo l’itinerario liturgico siamo condotti all’interno di due assemblee che celebrano la Parola. Nella prima viene letta la Parola dal libro della Legge, dopo che questo era stato dimenticato, abbandonato, perduto, e nella seconda risuona la parola di una profezia, proclamata e detta compiuta da Gesù.
Nella liturgia Dio si manifesta, e svela chi è e che cosa desidera dal popolo, attendendo da esso l’ascolto attento e l’accoglienza gioiosa per farne un unico corpo in comunione con lui. Questo corpo è formato da molte membra in relazione di servizio tra loro, aventi ciascuna la loro parte preziosa da svolgere per l’edificazione comune. Una parte significativa e importante in questo corpo, che è la Chiesa, l’ha svolta l’evangelista Luca, trasmettendoci accuratamente tutto quello che riguardava la vita di Gesù, fin dagli inizi, fin dall’incarnazione del Verbo. Il suo Vangelo, buona notizia, ci accompagnerà per tutto il corso di quest’anno liturgico. In questa domenica viene presentato Gesù ormai famoso per quello che operava con la potenza dello Spirito Santo, a Nazareth, nella sua città. Da qui Gesù proclama l’avverarsi del lieto annuncio e il tempo di grazia in cui si compiranno le opere di salvezza. L’anno di grazia è il tempo favorevole della salvezza, che durerà fino alla fine dei tempi, nel quale ci troviamo anche noi. In quest’anno il giorno consacrato al Signore è per noi cristiani la domenica, giorno del Signore, memoriale della risurrezione di Gesù. Come viviamo la domenica? Siamo disposti ad accogliere la grazia nel tempo favorevole? Sappiamo soffrire e gioire con Dio e con le altre membra della Chiesa, della quale facciamo parte anche noi?

PRIMA LETTURA La gioia del Signore è la nostra forza
Il popolo celebra una solenne liturgia alla porta delle Acque, a sud-est del tempio, in una zona non sacra. Qui ascolta il libro della Legge, il Pentateuco come esisteva allora, dopo l’esilio. La parola di Dio risuona nell’assemblea dall’aurora fino a mezzogiorno e diventa per essa come acqua fresca, ristoratrice dopo un tempo di aridità. Provoca sentimenti di compunzione nel popolo, che è esortato, invece, a fare festa nel giorno del Signore e a condividere il cibo nella gioia. La modalità di questa solenne liturgia si è mantenuta nel tempo: la ritroviamo nella sinagoga di Nazareth, come è descritta nel Vangelo, e nella celebrazione eucaristica della Chiesa. Lasciamoci provocare e rallegrare dalla Parola.

SECONDA LETTURA Gioiscono con lui
La parola ascoltata e lo Spirito accolto da ciascuno formano di tutti un corpo solo. Ognuno secondo i doni ricevuti ha una parte da svolgere in Cristo. Tutti i battezzati partecipano, nell’unità del corpo, a quanto ciascuno vive nel servizio reciproco, sia nella sofferenza che nella gioia. Nella Chiesa tutti soffrono e gioiscono insieme. In Cristo tutti i popoli sono chiamati all’unità, a formare il popolo di Dio. Era questa la vocazione del popolo d’Israele: avere un particolare rapporto con Dio ed essere consacrato da lui per una missione speciale, per radunare tutti i popoli in un solo popolo. Questa sua vocazione e missione è ora pure della Chiesa. «Che tutti siano uno»: è stata la preghiera di Gesù, preghiera di ogni ebreo. L’unità per mezzo di Cristo si realizzerà quando tutta l’umanità sarà radunata e consegnata al Padre suo, nel suo regno, alla fine dei tempi.

VANGELO Portare ai poveri il lieto annuncio
Oggi troviamo Gesù a Nazareth, dopo essere stato consacrato dallo Spirito per la sua missione, quando ha ricevuto il battesimo presso il Giordano. Nella sinagoga della sua città, come membro dell’assemblea, legge la Parola: una profezia di Isaia, che lo riguarda, che sintetizza tutto il suo ministero da lui appena iniziato. L’introduzione della sua omelia è l’annuncio del compimento della Parola appena udita da tutti. Lo Spirito lo guiderà in questo ministero, rivolto principalmente ai poveri di ogni genere, ai prigionieri schiavi di ogni male, ai ciechi nel corpo e nello spirito e agli oppressi da tutti i pesi in ogni luogo. È l’attuazione della liberazione cantata dalla Madre sua nel Magnificat! Gesù è il liberatore di ogni male e il medico che risana tutto l’uomo, se però questi vuole essere curato. Il Vangelo termina lasciando la scena sospesa: gli occhi dei presenti fissi su Gesù e lui che comincia a parlare, ad annunciare il compimento della Scrittura, il tempo della grazia.

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