27 marzo – Grazia, testa e libertà: gli ingredienti della fede, Commento al Vangelo di don L.M.Epicoco

Pubblicato giorno 27 Marzo 2019 - ARTICOLI DEL BLOG, Commenti al vangelo di d.Luigi Maria Epicoco

luigi maria epicoco
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di don Luigi Maria Epicoco

 

“Non pensate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non son venuto per abolire, ma per dare compimento”.

Ci sono due letture che si possono dare dell’insegnamento di Cristo.

Una è più superficiale e sostanzialmente crede che Gesù sia venuto ad annunciarci un vago “volemose bene” dove tra baci e abbracci risolveremo il problema dell’uomo magari ritrovandoci tutti insieme attorno a una pizza e brindando con una birra. Chi pensa che il cristianesimo sia questo, non riesce neanche minimamente a considerare quanto possa essere serio l’amore a cui Cristo ci chiama. Un amore che si poggia su quattro sentimenti non regge le cose grandi della vita.

L’amore di Cristo è un amore fino alle estreme conseguenze, è un amore che dà la vita.

È amore per i nemici, amore per chi è lontano, amore per il buio in noi stessi. E in un amore simile è difficile fare a meno della Legge e dei Profeti che sono come una fiaccola e una bussola. Una vita che non ha una direzione, un metodo, non va molto lontano. Nel viaggio di questa esistenza non bastano le buone intenzioni, bisogna poi saper usare davvero bene anche la testa e il cuore.

Gesù sta cercando di dirci questo nel Vangelo di oggi, cioè di usare anche la testa e la propria libertà senza credere che Lui sia venuto per risolvere con magia i nostri problemi.

Il vero problema è però rendersi conto che in questa traversata non basta usare la testa e la volontà, serve anche la Grazia. La Grazia è il compimento della testa e della libertà, per questo Gesù dice che è venuto a portarci il compimento.

Ma nei nostri tempi dobbiamo incidere con forza nelle nostre consapevolezze ciò che oggi Gesù ci dice: “Chi dunque trasgredirà uno solo di questi precetti, anche minimi, e insegnerà agli uomini a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà agli uomini, sarà considerato grande nel regno dei cieli”. Credere è fidarsi della Grazia che ci ha portato Cristo, e questo non a scapito della testa e della libertà di ognuno, ma come compimento. (Mt 5,17-19)

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