28 febbraio, Commento al vangelo di oggi – dal Calendario del Patrono d’Italia, EBF Milano

Pubblicato giorno 28 Febbraio 2020 - ARTICOLI DEL BLOG, Il Vangelo di oggi

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Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 9,14-15

In quel tempo, si avvicinarono a Gesù i discepoli di Giovanni e gli dissero: «Perché noi e i farisei digiuniamo molte volte, mentre i tuoi discepoli non digiunano?».
E Gesù disse loro: «Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto finché lo sposo è con loro? Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto, e allora digiuneranno».

Una delle pratiche della quaresima, accanto alla preghiera e all’elemosina, è il digiuno. La prima lettura di oggi, in accordo col vangelo, ci ricorda che il digiuno gradito a Dio è quello che esprime scelte di rottura con le ingiustizie perpetuate verso il nostro prossimo. Lo sposo della Chiesa, infatti, è colui che riconosce come fatto a sé ciò che abbiamo o non abbiamo fatto agli altri: «ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito»…

Quando tale sposo viene tolto, ossia calpestato, vilipeso e nuovamente crocifisso noi, suoi discepoli, siamo chiamati a fare lutto con il digiuno fisico e del cuore, prendendo distanza dall’egoismo che ci fa scartare i fratelli.

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