29 marzo – La domanda dell’amore e i brandelli delle ragioni personali. Commento al Vangelo di oggi di don L.M.Epicoco

Pubblicato giorno 29 Marzo 2019 - ARTICOLI DEL BLOG, Commenti al vangelo di d.Luigi Maria Epicoco

luigi maria epicoco
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di don L.M.Epicoco

 

Che cosa conta di più?

E’ a questa domanda che Gesù risponde sollecitato da uno scriba: “«Qual è il primo di tutti i comandamenti?».

Gesù rispose: «Il primo è: Ascolta, Israele. Il Signore Dio nostro è l’unico Signore; amerai dunque il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza. E il secondo è questo: Amerai il prossimo tuo come te stesso. Non c’è altro comandamento più importante di questi»”.

Noi siamo sempre divisi nel tentativo di mettere a paragone e in contrapposizione l’amore a Dio e l’amore al prossimo. Pensiamo che questi due amori siano in competizione. Ma Gesù oggi ci dice che non può esistere competizione in questi due amori, perché sceglierne uno a discapito di un altro significa condannare quell’amore ad essere un male.

Amare Dio senza amare gli altri significa trasformarsi in integralisti che non hanno nessun problema a schiacciare l’altro pur di difendere ciò in cui credono.

Amare solo gli altri senza amare Dio significa scadere o in una possessività soffocante, o in un amore che non porta veramente mai da nessuna parte.

Rimettere in comunicazione questi due amori significa riprendersi davvero ciò che conta. Questo è il comandamento più grande. Ed è così vero che lo scriba non può che rimanere ammirato da una risposta simile. Questa sua lealtà farà dire a Gesù una parola bellissima: “Gesù, vedendo che aveva risposto saggiamente, gli disse: «Non sei lontano dal regno di Dio». E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo”.

Non si è mai molto lontani dalle logiche del regno quando si ha almeno la lealtà di chiamare le cose con il proprio nome. Le logiche del regno prendono piede dentro di noi quando cominciamo ad accorgerci di quanta verità c’è oltre le nostre solite convinzioni.

E davanti a un’esperienza simile finiscono anche quelle domande retoriche che non cercano mai veramente nessuna risposta. Infatti ogni domanda è lecita, ma solo a patto che cerchi davvero una verità e non semplicemente un brandello di ragione personale. (Mc 12,28-34)

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