5 maggio – Acclamate al Signore, terra tutta! Nostro commento alle letture festive della III domenica di Pasqua

Pubblicato giorno 4 Maggio 2019 - ARTICOLI DEL BLOG, Commenti alle letture festive 2019

Condividi su:   Facebook Twitter Google

foto Elena Wegher

Da Messale festivo EMP

Acclamate al Signore da tutta la terra, rendetegli gloria

III domenica di Pasqua

 

La luce della Pasqua invita al canto, al rendimento di grazie per la risurrezione del Signore Gesù; «alla sera sopraggiunge il pianto e al mattino ecco la gioia» cantiamo nel salmo responsoriale (Sal 29).

Il mistero di morte e risurrezione si rivela ai discepoli un poco alla volta con le manifestazioni del Risorto che gradualmente li fa entrare in un’ottica diversa. Troppo sconvolgenti sono stati gli ultimi avvenimenti e sconcertante l’evolversi di un cammino fatto col Signore «potente in parole e opere». Stupore, paura, letizia, incredulità, rendono gli apostoli come in balia di sentimenti diversi che li purificano, li liberano e li riportano a una giovinezza nuova, umile, autentica e li rende capaci di confessare: sì, «quel Gesù che voi avete ucciso appendendolo alla croce, è risorto», e vive per sempre. La visione dell’Apocalisse ci porta già nel compimento del progetto di Dio, disegno di salvezza per la sua creazione, quando «sarà tutto in tutti» per il sacrificio dell’Agnello e la sua vittoria sul male sulla morte. Visione di pace infinita, di gioia, di festa. Questo ancora nella fede, ma con luminosa certezza che sarà realtà.

prima lettura   Di questi fatti siamo testimoni

Ogni giorno, in piccole grandi scelte, siamo chiamati a rendere ragione del nostro essere cristiani, della nostra fede. Con tanti fratelli che nel mondo sono perseguitati per il nome del Signore Gesù, anche noi, oggi, con la vita possiamo cantare che «Cristo nostra speranza è risorto» e aiutarli a essere forti e perseveranti nella verità. L’annuncio ci renderà più consapevoli e grati e darà ali alla vita semplice di ogni giorno.

 

seconda lettura   A Colui che siede sul trono e all’Agnello lode, onore, gloria e potenza

L’amen finale dei santi è un canto corale di esultanza per la vittoria di Cristo, è l’amen che la Chiesa mette sulle labbra dei credenti nella celebrazione eucaristica: «Per Cristo, con Cristo e in Cristo, a te Dio Padre onnipotente ogni onore e gloria per tutti i secoli dei secoli». Questo amen solenne, nei primi secoli della Chiesa risuonava come un tuono nell’assemblea dei credenti. Anche oggi diventa per noi una chiamata ad aderire con fede e amore all’Agnello immolato. A lui la lode e la gloria nei secoli.

vangelo   Videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane

Gesù si presenta all’alba. La pesca è stata infruttuosa, ma appena Cristo viene la barca si riempie di pesce. Perché i discepoli obbediscono e gettano la rete? perché si fidano? Perché la sofferenza della prova li ha resi di nuovo bambini, incerti su come continuare il cammino, ma più umili. Il discepolo che Gesù amava dice: «È il Signore!». E il desiderio cresce, lo stupore dà gioia silenziosa e pacificante, la luce avanza e con lei la speranza. C’è il fuoco acceso sulla riva, la mensa è imbandita e il Risorto è là. Il calore dell’accoglienza parla di perdono e di speranza, di forza, di vita nuova, limpida e feconda. Tutto è pronto in questa atmosfera di attesa e sull’amarezza del tradimento vince l’amore umile e sincero: Signore, tu lo sai che ti amo.

Gesù è vivo, è presente in mezzo a noi e cammina con noi. Ci chiede di stare «dentro» alle nostre situazioni difficili, ci chiede di riscoprire la verità della croce, ci chiede di accogliere la sua presenza e la sua tenerezza  specialmente quando è notte. Ci chiede la sincerità del cuore, di avere fiducia in lui, di credere nella vita.

Il segreto essenziale è capire se siamo davvero con Gesù, se stiamo cercando lui, se sinceramente lo stiamo amando come l’unica risorsa.

L’arrivo di Gesù coincide con l’arrivo della luce dell’alba. Il cero pasquale si accende e noi accendiamo a questo cero le nostre candele. Anche noi diventiamo luce attingendo alla sua luce. La verità apre il cuore e il suo sguardo penetra nel profondo. Il fuoco di Dio scioglie le resistenze e le paure così che ciascuno può rispondere: Signore tu lo sai che ti amo, tu che conosci tutto. È Pasqua: possiamo credere al Vangelo e sperimentarlo, come se Gesù ci dicesse anche oggi: prendi il largo e getta le reti. «Non fuggiamo dalla risurrezione di Gesù, non diamoci mai per vinti, accada quel che accada» (papa Francesco, Evangelii gaudium 3).

Condividi su:   Facebook Twitter Google