Per il resto, fratelli, siate gioiosi, tendete alla perfezione, fatevi coraggio a vicenda, abbiate gli stessi sentimenti, vivete in pace e il Dio dell’amore e della pace sarà con voi.
Hai ragione, Paolo, la gioia dovrebbe essere la cifra dei cristiani, il nostro segno di riconoscimento. Perché siamo stati e siamo immensamente amati, perché non siamo soli, perché Dio si è fatto fratello, prossimo, vicino, ha camminato sulle nostre strade, ha gioito e sofferto, ha guardato e ascoltato, ha parlato e cantato, ha insegnato, ha guarito…
Dovremmo essere davvero gioiosi perché ci ha fatto riscoprire figli e fratelli nell’unica famiglia umana. Dovremmo farci coraggio a vicenda nelle difficoltà, avere un identico slancio d’amore gli uni per gli altri e la pace nel cuore da godere, da portare dove ancora non c’è.
Ma allora perché a volte è così difficile la gioia? Ne abbiamo perso di vista la fonte? O lasciamo che i problemi quotidiani ci tolgano lo spazio per un’intimità con Dio e la sua parola?