
Domenica 10 novembre
La farina della giara non venne meno
e l’orcio dell’olio
non diminuì
Questa parola ci rassicura, a fronte di tutte le nostre paure, sia emotive (forse non sarò più amato) che pratiche (forse mi mancherà il necessario).
Dio ci dice che il modo più sicuro per non rimanere senza olio è quello di avere il coraggio di condividerli: il nostro bene, i nostri beni ci sono dati per questo. In teoria lo sappiamo e lo possiamo anche capire, ma spesso la preoccupazione di perdere ciò di cui abbiamo bisogno ci rende chiusi e poco inclini alla generosità. Si tratta ancora una volta di una mancanza di fede. Dio provvederà a noi con abbondanza e con gioia quando ci vedrà capaci di donare di vero cuore.
Se sapremo superare la tentazione di trattenere ciò che crediamo rappresentare la nostra sicurezza, il Signore ci mostrerà che lo riotterremo senza misura.
Lunedì 11 novembre
Del Signore è la terra
e quanto contiene:
il mondo con i suoi abitanti
Nel programmare la nostra vita è meglio avere sempre un atteggiamento di servizio e non di possesso; di responsabilità nei confronti di tutti senza considerare nostro ciò che appartiene solo a Dio. Nel bene e nel male.
Facciamo del nostro meglio sapendo, come dice il vangelo, che siamo servi inutili. Niente delle cose buone che riusciremo a fare andrà perduta; ma liberiamoci dall’ansia. Qualunque capacità possiamo mettere in campo con tutte le nostre forze, Dio è tanto più di noi nell’amore e nella premura per le sue creature. Verso chi lo merita e verso chi ne sembra completamente indegno. Siamo suoi. Tutti. Dalla formica al presidente della Repubblica, dal granello di sabbia al premio Nobel, dal peggiore al santo sugli altari.
E lui penserà a noi, senza perderci di vista.
Martedì 12 novembre
È apparsa infatti la grazia di Dio
che porta salvezza
a tutti gli uomini
A volte crediamo che la vita non ci porterà mai niente di buono.
Poi inaspettatamente la grazia ci appare davanti e la speranza rinasce, i problemi si ridimensionano, l’indifferenza degli altri ci sembra meno amara, la bellezza riluce. E non abbiamo fatto niente per meritarcelo, anzi! Come per miracolo, Dio torna a farci vedere che ha già combattuto e vinto il male per noi. Noi, se lo vogliamo, possiamo essere buoni soldati, ma il vero condottiero, il nostro Signore, ha già sferrato la sua battaglia contro la delusione dell’uomo, la tristezza, la fatica creduta vana, il non senso delle giornate apparentemente vuote di significato.
Siamo salvi! Dobbiamo solo celebrare questa vittoria, con tutte le forze, ogni giorno, ogni momento, per ogni essere umano.
Mercoledì 13 novembre
Egli ci ha salvati
non per opere giuste
da noi compiute,
ma per la sua misericordia
Certo che se il Signore avesse aspettato le nostre buone opere per poterci salvare avrebbe aspettato invano.
Non che siamo cattivi o pigri; ma la sproporzione tra quello che riusciamo a fare e quello che invece sarebbe giusto è enorme. Per fortuna, ogni volta che facciamo qualcosa di bene possiamo semplicemente accordarci a una realtà già salva che chiede di diventare evidente grazie anche al nostro piccolo contributo. Questa consapevolezza ci libera dallo sforzo di raggiungere la giustizia che solo in Dio ha il suo vero compimento. Ma ci sollecita a provare, con umiltà e determinazione, ad essere più simili a lui.
Ognuno può farlo, più di quanto creda. Purché tenga lo sguardo fisso alla misericordia del Signore che ci rende capaci di aggiungere il nostro poco amore al suo amore infinito.
Giovedì 14 novembre
Alleluja!
Loda il Signore
anima mia
E se oggi, qualunque possa essere la nostra giornata, ci prendessimo un momento per dare lode al Signore? Per lasciarci semplicemente invadere dalla sua presenza, dalla sua potenza, dalla sua tenerezza?
Di sicuro al mattino non ci dimentichiamo le nostre medicine, forse anche le vitamine per alzare le difese immunitarie. Anche le difese spirituali vanno innalzate: riconoscendo che la nostra anima è in buona salute quando sta rivolta al Signore, ne vede la gloria e sente di farne parte. Così possiamo affrontare ogni situazione con giubilo, sentendo in sottofondo quella musica angelica che ci farà da colonna sonora quando saremo in paradiso.
Tanto vale affinare l’orecchio già da ora e procedere a passo di danza su questa terra, anche se è ancora arduo il cammino.
Venerdì 15 novembre
Camminate
nell’amore
Oggi abbiamo due indicazioni fondamentali per la nostra vita.
Non è un consiglio, è un comando, se vogliamo che il nostro esistere abbia un senso. A volte le gambe sono più salde e il cuore è più aperto; a volte ci sentiamo vacillanti e vorremmo stare fermi nelle nostre sicurezze, senza sfidare il nuovo. È più comodo, si fa meno fatica. Capita anche di compiacerci nel nostro egoismo; se non pensiamo a noi stessi chi lo farà? Dietro questa rassicurante sciocchezza ci barrichiamo per non sentire l’invito costante del Signore. Lui penserà a noi se noi smetteremo di sprecare le nostre energie per noi stessi.
È ora di rimetterci in marcia verso i fratelli; allora le nostre debolezze si rafforzeranno, le nostre incertezze diventeranno vere convinzioni e saremo immersi di quell’amore che avremo donato.
Sabato 16 novembre
Beato l’uomo che teme il Signore
e nei suoi precetti
trova grande gioia
Siamo abituati all’idea che la vita sia difficile, con poche soddisfazioni; che saremo felici solo in paradiso.
Sarebbe il caso di pensare che Dio ci vuole beati anche qui! Non è una faccenda impossibile; il modo principale per sapere chi siamo e per collocarci nella verità della nostra vita è stare di fronte al Signore. Se Dio fosse meno di quello che è, sarebbe un idolo come i tanti a cui ci attacchiamo e che non portano nessuna salvezza.
Invece Dio è Dio, e va accolto nella sua potenza, capace di volgersi a noi mantenendosi fedele a se stesso. Ci ama totalmente ma non ci fa sconti. Non è indifferente se facciamo in un modo o in un altro. E non smette di dirci come sarebbe bene che noi lo ascoltassimo.
Se facessimo così, come i bambini che si fidano della loro mamma, potremmo vivere nella gioia.