Commenti ai vangeli della IV settimana del tempo ordinario- Patrono d’Italia 2025

Pubblicato giorno 31 Gennaio 2025 - ARTICOLI DEL BLOG, Il Vangelo di oggi

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2 FEBBRAIO DOMENICA

L’angelo dell’alleanza

che voi sospirate

eccolo venire

 

Dio non dimentica la sua alleanza con noi. Qualunque cosa succeda, non ci ripudierà. Il suo angelo viene a ricordarcelo, qualora ce ne fossimo scordati, persi tra le difficoltà della vita.

Ma noi lo attendiamo? Cosa desideriamo davvero? Per cosa ci alziamo al mattino, cosa speriamo di essere riusciti a fare quando concludiamo la giornata? Spesso ci limitiamo a rincorrere piccole necessità quotidiane. Sospirare l’angelo dell’alleanza vuol dire tenere ben fissi gli occhi sull’obiettivo: stare alla presenza del Signore contemplando la misericordia con cui ci circonda.

Allora anche le nostre misere richieste ci sembreranno inadeguate di fronte alla grazia che ci è stata donata. Ci riconosceremo splendenti della luce di Dio e saremo capaci di andare verso i fratelli colmi di amore sincero e fruttuoso.

 

3 FEBBRAIO LUNEDI’

Dio aveva in vista

qualcosa di meglio per noi

 

Ecco davvero una buona notizia: qualunque cosa ci sia capitata, Dio, nella sua mente lungimirante, ha in vista qualcosa di meglio per noi. Non qualcosa di bene in astratto, non sacrifici e limitazioni, ma molto di più di quanto potremmo immaginare e desiderare.

Vale la pena fidarci anche quando la vita cambia scenario all’improvviso, quando le nostre poche certezze vengono sgretolate e noi ci sentiamo perseguitati da un destino avverso. Invece Dio chissà che meraviglie ha in serbo per noi. Lui che ci tiene in conto uno a uno e sa che il bene di tutti non può essere a scapito di quello di ciascuno. Lui che non sorriderà finché tutti noi non avremo asciugato le nostre lacrime, anche le più piccole.

Che non sarà soddisfatto finché non ci vedrà felicemente coinvolti nel suo disegno di salvezza.

 

4 FEBBRAIO MARTEDI’

Per la gioia che gli era posta innanzi

egli sopportò la croce

 

Neanche Gesù è uno che si sacrifica senza pensare a se stesso: non si accontenta della felicità degli altri senza che la sua sia compresa; però sa che deve passare attraverso la croce per tutti noi, perché impariamo quanto costa l’amore eppure quanto valga la pena viverlo.

Non si lascia fermare dalla paura e dal dolore: percorre fino in fondo la sua strada e sfonda la morte perché ognuno abbia la vita. Dovremmo ricordarcelo, senza pensare che tanto lui era fatto di un’altra pasta: la croce l’ha portata proprio come ogni altro uomo, perché nessun altro si sentisse solo dovendo portare la propria.

Ma la via crucis non dura in eterno: Gesù ci ha fatto vedere come va a finire: dritti dentro quella gioia con cui il cuore del Padre ci aspetta. Qualunque croce ci tormenti, non dimentichiamolo mai.

 

5 FEBBRAIO MERCOLEDI’

Impegnatevi a cercare la pace con tutti

e la santificazione senza la quale

nessuno vedrà il Signore

 

Troppe volte siamo più impegnati a vivere le nostre devozioni che a costruire un clima di pace con chi ci sta intorno; cerchiamo il Signore e ci dimentichiamo che nessuno si può salvare da solo.

Siamo un popolo, così ci guarda e ci vuole Dio, una totalità di fratelli. Se arriveremo a Dio senza un cuore pacificato e purificato dal rifiuto del prossimo non saremo in grado di riconoscerlo. Il Signore rimarrà nascosto ai nostri occhi, offuscati dall’amor proprio e ci vedremo passare davanti persone insospettabili, che non sono mai entrate in una chiesa e magari non sanno le preghiere.

Ma che non hanno giudicato il loro prossimo, non hanno fatto guerre spietate per motivi insignificanti e hanno così condiviso, forse senza saperlo, fino in fondo, l’amore di Dio.

 

6 FEBBRAIO GIOVEDI’

Voi vi siete invece avvicinati

al monte Sion,

alla città del Dio vivente

 

Salire un monte è sempre, nella scrittura, immagine di un percorso spirituale. Si fa fatica, ma l’aria diventa più pura, l’entusiasmo e la bellezza del panorama ci ripagano di tutto. Se poi siamo consapevoli che ci stiamo avvicinando alla città di Dio, del Dio vivente che ci aspetta per condividere con noi questa vita, nessuno sforzo sarà eccessivo, nessuna stanchezza potrà scoraggiarci.

Siamo già vicini, non è una meta irraggiungibile; altrimenti Dio non ci avrebbe illusi: sa che siamo fragili, ma continua ad avere fiducia nelle nostre possibilità, nel nostro coraggio, nella nostra capacità di capire dov’è la vera gioia e quanto valga la pena continuare a salire.

Finché non ci troveremo già lì, abbracciati alla roccia più alta, alla nostra roccia sicura che è l’incontro appassionato con Dio.

 

7 FEBBRAIO VENERDI’

Perseverate

nell’amore

fraterno

 

È una bella indicazione, per niente facile da vivere fino in fondo. Che siamo fratelli lo sappiamo tutti: figli di un unico Padre che non ammette divisioni e distinzioni. E come mai lo dimentichiamo così spesso, nonostante ogni volta che entriamo in chiesa ce la sentiamo ripetere continuamente?

Come mai l’amore per chi ci circonda risulta episodico e incostante? Perché a questa dimensione fraterna noi non ci crediamo fino in fondo; ci sembra utopistico, un po’ romantico, poco attualizzabile.

Invece è esattamente il modo con cui Dio ci chiede di guardare gli altri. Sempre; anche quando ci sembrano estranei, lontani, indifferenti. Questo è il momento di andare avanti a testa bassa ad essere fraternamente solidali.

I buoni risultati nutriranno noi e loro.

 

8 FEBBRAIO SABATO

Il Signore nostro Gesù

li renda perfetti

in ogni bene

 

Ogni tanto ci sembra che il Signore esageri: va bene fare del nostro meglio, ma nessuno in realtà si illude di essere perfetto. E con questa falsa umiltà ci fermiamo prima di aver buttato il cuore oltre l’ostacolo.

Ma la fede cristiana non da che farsene di una vita ragionevolmente mediocre; tutto quello che facciamo molto spesso non è abbastanza: rimane sempre tanto bene che potremmo fare, che rimandiamo a domani, a un’altra volta…

Non è questo che ci chiede Dio; non per giudicarci se non saremo arrivati alla perfezione, che, come sappiamo, è una faccenda tutta sua. Ma perché non abbiamo avuto fiducia che sia possibile, con il suo aiuto, uniformarci a questo standard di bene che, un po’ con l nostro impegno, quasi tutto con il suo, si arriverà a raggiungere.

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