
9 Marzo Domenica
Allora gridammo al Signore,
al Dio dei nostri padri,
e il Signore ascoltò la nostra voce,
vide la nostra umiliazione…
Il Signore ci fece uscire dall’Egitto
Quanto fa paura il dolore, quanto è duro il deserto. Nella vita ci saranno sempre momenti difficili e nella prova ecco la tentazione: aridità, sentirsi abbandonati da Dio, affamati e assetati d’amore e di vita, incapaci di chiedere, troppo stanchi per dare.
Deboli, in balìa del vento del deserto che prosciuga mente e cuore. Ma è proprio lì che bisogna invocare il nome del Signore, ricordare il suo amore che non abbandona, la sua parola che illumina. Nei momenti duri della vita ricorda l’amore del Signore per te; ricordati di Gesù che ha conosciuto la solitudine, il tradimento, l’abbandono; delle sue braccia spalancate, del suo totale affidamento all’amore del Padre.
Ricorda e non temere, affidati e anche tu spalanca le braccia per dare tutto quel che puoi, fosse anche solo un sorriso. E sarai salvo.
10 Marzo Lunedì
Venite, benedetti del Padre mio,
ricevete in eredità il regno
preparato per voi
fin dalla fondazione del mondo
Quando Dio creò l’uomo e la donna vide che la sua opera era cosa molto buona: contemplò in loro il suo volto ed essi si specchiarono in lui. Per loro aveva preparato un giardino, perché lo custodissero e l’armonia dell’amore regnava. Ma l’uomo superbamente volle farsi Dio ed il sogno si incrinò.
Signore tu ci ami da morire! Tu non ci lasci soli; hai messo nel nostro cuore la nostalgia del tuo sogno. Facci vivere secondo le tue leggi, fa che ascoltiamo la tua parola, che ritroviamo vie di pace con i nostri fratelli; col creato, giardino bellissimo che tanto abbiamo calpestato; con ogni creatura vivente perché tu sei la vita. Ammorbidisci i nostri cuori induriti, perché i nostri occhi, braccia, mani si spalanchino all’accoglienza.
I nostri volti ancora si rispecchino nel tuo santo volto ritrovando l’immagine e somiglianza perdute.
11 Marzo Martedì
Voi dunque pregate così:
Padre nostro
che sei nei cieli…
Affidarsi. Credere davvero che tu sei padre nostro, di tutti noi. Per questo perdoneremo i torti, trovando nella nostra coscienza la chiave d’oro della misericordia. Affidarsi. Perché ci sei padre, onnipotente nell’amore; affidarsi, perché ti siamo figli, immensamente amati.
Le mani aperte, pronti al tuo abbraccio e a quanto tu voglia regalarci oggi. Pronti a ricevere da te il pane di ogni giorno, pane della vita, che ci fa uno con te e ci spinge a donarci; pane d’amore, di vicinanza, pane del cammino comune.
Che io possa ricordare, oggi e sempre, che tu mi sei padre ed io ti sono figlia; che non mi abbandoni mai, ma in ogni istante, nel sonno e nella veglia, mi custodisci. Possa affidarmi a te con la serenità di un bambino amato.
12 Marzo Mercoledì
Questa generazione
è una generazione malvagia;
essa cerca un segno,
ma non le sarà dato alcun segno,
se non il segno di Giona
Povera e piccola fede che chiede segni cui aggrapparsi per non cadere quando vacilla sotto i colpi della vita.
Alziamo lo sguardo alla croce: quale segno possiamo ancora desiderare? Se credo davvero che quell’uomo trafitto, ucciso e poi risorto, è mio fratello maggiore, che mi mostra la via perduta verso il padre; che attraversa come me e con me la sofferenza e la morte per mostrarmi che al di là c’è l’abbraccio della vita, cosa posso volere di più?
La croce è condivisione dell’oggi di ogni uomo; la resurrezione è condivisione del domani.
Il dolore e la morte non hanno l’ultima parola. Gesù dalla croce ha gridato al padre il proprio sentirsi abbandonato; ma è spirato affidandosi a lui ed al suo amore che custodisce ogni cosa. E la vita ha vinto.
Quale segno pretendiamo ancora?
13 Marzo Giovedì
Chiedete e vi sarà dato,
cercate e troverete,
bussate e vi sarà aperto
Vorrei che il mio pregare fosse sempre un ascolto, un’attesa della tua parola. Vorrei che fosse una lode gioiosa al tuo nome, alla tua presenza. Vorrei che la preghiera mi spalancasse il cuore e che lo attraversassero le voci dei miei fratelli.
Spesso non è così e la mia povera preghiera è fatta di parole inutili, distratte e un po’ egoiste. Concedimi oggi, Padre, di imparare da Gesù e dalla sua preghiera che è affidamento a te, richiesta compiere la tua volontà nella certezza che è sempre volontà d’amore, di bene.
Che io sappia abbandonarmi con fiducia al tuo cuore di Padre, felice di poter stare con te, senza pretendere, ma solo ringraziandoti per te stesso e i tuoi doni: anche quelli che ora non vedo, quelli che non aspettavo, quelli che non mi sembrano tali.
Trasforma la mia preghiera in apertura a te e a tutto il mondo: sia un abbraccio infinito.
14 Marzo Venerdì
Se dunque presenti la tua offerta sull’altare
e ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te,
lascia lì il tuo dono davanti all’altare
e va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello
Che cosa è più importante della pace di un fratello, della pace tra fratelli? Nulla. Chiediamo la pace, ma facciamo la pace. Sempre, ad ogni costo.
Costruire la pace non è mai semplice: esige il superamento di sé, per poter vedere l’altro e le sue ragioni. Fare la pace è andare incontro, riparare, riconciliarsi; anche se la guerra non dipende da me, la pace quasi sempre sì.
Il perdono è spesso il cuore della pace: alleggerisce l’anima, ricostruisce legami spezzati. Somiglia all’oro del kintsugi, l’antica arte giapponese che ripara il vasellame rotto tenendo insieme i cocci con oro liquido.
Oggi Signore mi chiedi attenzione ed umiltà, volontà di andare verso l’altro, di guardare a ciò che vale: l’amore, il riconoscimento del mio fratello come parte di me, di noi tutti come parte di te. Perché la pace regni.
15 Marzo Sabato
Avete inteso che fu detto:
«Amerai il tuo prossimo».
Ma io vi dico:
amate i vostri nemici
e pregate per quelli che vi perseguitano,
affinché siate figli del Padre vostro
che fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni,
e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti
Caro Gesù, oggi mi sento un passerotto che non sa ancora a volare; sto qui, sul ramo. Con te si vola e si vola alto ed io non so, davvero, non so se me la sento.
Mi chiedi di andare più in là, di pregare per chi mi ha fatto del male, di tendere la mano. Mi chiedi di seminare bontà dove i sassi acuminati della cattiveria mi hanno ferita facendomi sanguinare. Mi chiedi atti di pace proprio verso chi mi è divenuto nemico. Tu voli alto, altissimo, ma io come posso?
Aiutami tu, Signore: che io mi abbandoni alle tue ali grandi e forti, mi lasci portare dal vento dello Spirito e superi me stessa, il mio desiderio di rendere male per male. Fammi entrare nei panni del mio fratello per cercare di capire e perdonare.
E se anche non ci fosse niente da capire, rendimi capace di perdonare comunque, perché il cuore torni leggero.