
Carissimi amici,
anche quest’anno abbiamo la gioia di comunicarvi che. in occasione della Settimana santa. avremo tra noi p. Gaetano Piccolo SJ.
Gli orari delle celebrazioni saranno i seguenti:
Triduo pasquale
Giovedì Santo
Ore 7.00 Lodi
Ore 18.00 S. Messa in Cœna Domini
Venerdì Santo
Ore 7.00 Ufficio delle letture e Lodi
Ore 15.00 Celebrazione della Passione del Signore
Sabato Santo
Ore 7.00 Ufficio delle Letture e Lodi
Ore 18.00 Vespri
Ore 21.30 Veglia pasquale
Domenica della Risurrezione del Signore
Ore 7.30 Lodi
Ore 9.00 S. Messa
Ore 18.45 Vespri
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6 Aprile Domenica
Non ricordate più le cose passate,
non pensate più alle cose antiche!
Ecco, io faccio una cosa nuova:
proprio ora germoglia, non ve ne accorgete?
Io ero là. Sono la polvere che tu hai calpestato Signore, sfiorata dalle tue dita quando ti sei chinato nel tempio.
Non erano degni di una tua risposta coloro che, con malizia, avevano trascinato quella donna verso la condanna. Le sue lacrime si impastarono con me e tu, chinato, silenziosamente le carezzavi. Lacrime preziose, come ogni lacrima umana. E intorno quel silenzio sospeso nel quale si udivano soltanto loro, bestie ansimanti in attesa di lanciarsi sulla preda. Ma dal tuo eloquente silenzio ecco sgorgare tagliente come un cristallo la parola che fa nuove tutte le cose: leggerezza nell’anima, gratitudine nel cuore. Non più pietre pesanti e acuminate, ma ali leggere verso un futuro di vita.
Questo fa il perdono, ci fa muovere e andare. È contagioso, il perdono ricevuto; rende capaci di donarlo.
7 Aprile Lunedì
Io sono la luce del mondo;
chi segue me, non camminerà nelle tenebre,
ma avrà la luce della vita
Ogni uomo in fondo è un bambino che ha paura del buio; le tenebre evocano la presenza del male che ci abita e che sa sintonizzarsi con quello che è fuori di noi.
Così la tenebra, pian piano, si fa avanti e ci avvolge, e diventa malinconia, stanchezza, aggressività, mancanza di speranza. Ma tu, Signore, sei luce che splende nelle tenebre; sta a noi rivolgerci verso te per creare un movimento dall’interno all’esterno; tutto allora torna ad illuminarsi e rivediamo la strada: da dove veniamo, dove siamo diretti. Le tenebre non possono vincere perché tu non potrai mai rinnegare ciò che sei: fiamma d’amore che arde nella notte, salvezza da ogni male, persino dalla morte.
Illumina Signore il mio cammino, sola speranza nella lunga notte. E illumina, ti prego, anche l’ultimo passaggio, sereno e senza inciampo.
8 Aprile Martedì
Quando avrete innalzato
il Figlio dell’uomo,
allora conoscerete
che Io Sono
Forse si può capire davvero la fede solo quando ci si avvicina alla sofferenza, nostra o di coloro che amiamo.
Quando sarai sulla croce, amore che non maledice né bestemmia, ma si affida; quando griderai il tuo senso di abbandono insieme alla tua fiducia; dolore che abbraccia ogni dolore, speranza di vita per tutti. Allora qualcuno dirà: veramente quest’uomo era figlio di Dio. Il dolore che si offre per amore senza sottrarsi alla paura, ma cercando la scintilla del volto di misericordia del Padre; il dolore che rifiuta di rinchiudersi in se stesso ma vede l’altro da consolare, anche solo con l’ascolto; braccia spalancate ad accogliere la sofferenza dell’umanità dolente oltre alla propria.
Non c’è amore più grande di questo, non c’è più grande testimonianza data al Padre, di questo amore che continua a venire seminato, persino dalla croce.
9 Aprile Mercoledì
Conoscerete la verità
e la verità
vi farà liberi
Che meravigliosa prospettiva: la verità ci farà liberi!
Ma la verità va desiderata, con lo sguardo aperto, senza nasconderci le nostre paure, fatiche. La verità nelle relazioni, quella che ci fa essere capaci di non essere ipocriti, ma giusti e ricchi d’amore accogliendo gli altri come sono: figli e fratelli, degni di una verità amorosa. Una verità faticosa e difficile, che si sforza di evitare i facili buonismi, ma permette di accogliere ed amare la realtà delle cose per quella che è, di cercare di migliorarla se necessario con dolce fermezza. La verità rende liberi, spezza le catene e restituisce dignità.
Gesù non è come gli altri maestri: lui conosce la verità di se stesso, si sa figlio di Dio e tale si proclama e, con libertà, si relaziona. E noi? Desideriamo per noi la verità che rende liberi?
10 Aprile Giovedì
In verità, in verità io vi dico:
Se uno osserva la mia parola,
non vedrà la morte in eterno
La verità è difficile e il mondo non la sopporta. Chi decide di intraprendere la tua strada, invece, la desidera perché semplifica, risveglia, ci fa davvero vivi.
Pilato chiederà: cos’è la verità? Ma tu avevi già risposto: se uno osserva la mia parola, non vedrà la morte in eterno. Ecco la verità che libera: tu sei il volto di Dio rivelato agli uomini. Tu sei il testimone dell’amore di Dio che si dona sino in fondo perché l’uomo riacquisti il suo vero volto. Tu osservi la parola del Padre, noi vogliamo osservare la tua e farci pane spezzato per tutti. Tu compi gesti d’amore secondo la volontà del Padre, noi vogliamo compiere gesti concreti d’amore e vicinanza là dove ci troviamo ad esistere.
Perché abbiamo compreso che tu sei, e la gioia che ci doni può divenire gioia per sempre e per tutti. Tu hai parole di verità, tu hai parole di vita eterna: nulla mai ci allontani da te.
11 Aprile Venerdì
Anche se non credete a me,
credete alle opere,
perché sappiate e conosciate
che il Padre è in me
Beati i poveri in spirito perché ad essi sono svelati i segreti di Dio Padre.
Hai guarito ciechi, storpi, lebbrosi, hai curato anime perdute e disperate. Hai pronunciato parole d’amore e di vita anche nel momento del dolore. Ma solo chi sa riconoscersi bisognoso sa ritrovare in te la salvezza, solo chi è puro di cuore sa vedere chi sei e quale capovolgimento porti nel mondo.
Le tue opere, più ancora delle tue parole, fanno paura ai potenti, a coloro che si sentono nel giusto, a chi è certo di avere sempre ragione. Il mondo non ti riconosce, mio dolce Signore. Ma tu sei verità e vita e nessuno potrà mai metterti a tacere o ucciderti: sempre risorgerai nel cuore e nei gesti degli uomini di buona volontà, nei miti, nei portatori di pace.
Con te si riaccende la speranza di ricostruire il sogno di Dio per l’uomo.
12 Aprile Sabato
Da quel giorno
Dunque
decisero di ucciderlo
La vita non può restare nascosta: sboccia, profuma, ride, piange. Non può marcire per sempre in un sepolcro.
Lazzaro ha sentito la tua voce e subito ha cessato il suo riposo. Tu ri-susciti la vita chiamandoci per nome: questo è lo scandalo per chi respira, ma non vive; chi preferisce il sonno al rischio del risveglio. Caifa vuole schiacciarti per continuare a dormire tranquillo, senza scosse né miracoli.
Soffrirai Gesù, berrai quel calice amaro e varcherai quel cancello misterioso che da sempre è il terrore di ogni uomo. Anche tu avrai paura, ma rinnoverai la fiducia nel Padre che non abbandona i suoi figli. Risorgerai e cambierai il nostro lutto in gioia: ci renderai felici, senza afflizioni. E canteremo la vita per sempre.
Perché dove tu sei non c’è paura, né buio. Tu ci sveli il vero nome della morte: vita eterna.