
19 Aprile Sabato
Non è qui,
è risorto!
Silenzio! Il re dell’universo dorme; riposa dopo la fatica ed il tormento. Pare che in questo giorno la natura stessa parli a bassa voce.
Ma ecco, nel silenzio il Signore si desterà, forse sta già accadendo, e desterà dal sonno il padre Adamo e la madre Eva, prenderà per mano i giusti d’ogni tempo e mostrerà loro la sua vittoria. Poi la pietra del sepolcro rotolerà via ed esploderà la gioia.
Non è qui, è risorto! È veramente, veramente risorto! Perché l’amore vince, perché la vita nell’amore non può spegnersi. Lasciamo oggi che si spalanchino le nostre tombe, che si disperdano l’angoscia, la paura, la tristezza ed il pianto, il Signore è risorto!
Domenica 20 aprile
Resta
con
noi!
Divino viandante, continua a camminare con noi in questo nuovo giorno, aurora di resurrezione. Anche noi, come i pellegrini di Emmaus, siamo smarriti e stanchi, la nostra speranza si è affievolita, la nostra vita è spenta perché i venti della delusione e della sofferenza hanno preso il sopravvento e hanno indebolito le attese di un nuovo futuro.
Resta con noi in questo nostro oggi e sussurraci ancora parole di vita che rinforzino le nostre ginocchia vacillanti e i nostri passi stanchi e incerti.
Apri i sepolcri nei quali ci rifugiamo, le zone di confort in cui sostiamo e donaci un cuore amante e appassionato per essere lì, dove viviamo, donne e uomini di resurrezione, tessitori di speranza e di quel mondo nuovo che tu sei venuto a inaugurare con la tua Pasqua.
Lunedi 21 aprile
Questo racconto
si è divulgato
fino ad oggi
Quante parole vuote per cercare di allontanare la verità, per proporre altre verità! Quante false promesse di vita, quanti compromessi, quante false illusioni, quante somme di denaro per comprare la verità.
La verità non può essere comprata, si rivela da sé, nulla la può soffocare. L’annuncio della risurrezione ha sconvolto e cambiato il mondo, ha annullato ogni compromesso e sconfitto ogni menzogna degli uomini di potere, ed è volato oltre i confini conosciuti, là dove continua a irradiare silenziosamente e misteriosamente il mondo.
Lo potremo ancora ostacolare, perseguitare, ma mai lo potremo fermare. Anzi, là dove è più perseguitato e bagnato con il sangue dei martiri, feconda la vita di nuovi cristiani. Cristo risorto è vivo ed è presente in mezzo a noi.
Martedì 22 aprile
Si voltò
indietro
Dio viene alle spalle, chiede che voltiamo lo sguardo, ci riorientiamo al lato opposto di quello che avremmo pensato e desiderato. Occorre voltarsi più volte per riconoscerlo, per non confonderlo con un custode o con qualche altro maestro che il mercato propone.
Sì, Dio viene alle spalle anche oggi: ti chiama, ascolta la sua voce! A volte parla con un sussurro che devi ascoltare con attenzione; altre volte pronuncia il tuo nome come nessuno l’ha mai pronunciato, tanto da cambiarti la vita.
Potrai voltarti, ma solo per un istante: guardalo e ascoltalo con amore, riconoscilo come maestro e poi lascialo dietro di te, senza volerlo trattenere. Non si lascia catturare, non lo puoi possedere, ti vuole libera di amarlo e seguirlo: sempre in ricerca, sempre in cammino dietro a lui.
Mercoledì 23 aprile
Un uomo,
storpio fin dalla nascita
Sì, sono io quell’uomo che portano ogni giorno alla porta del tempio: sono uno storpio, questa è la mia identità, fatico a camminare da solo. Chiedere l’elemosina è il mio lavoro, mi è comodo, mostro a tutti il mio limite e vivo di quello.
Elemosino sguardi, affetti, denaro: non so far altro che elemosinare. Mi compiaccio dei miei limiti, delle mie fragilità: qualcosa guadagno sempre, con poca fatica, anche se è terribile pensarlo! Forse non sono il solo a vivere così, a lasciarmi vivere. Sì, le mie gambe non vanno; la fragilità ha nomi e forme diverse che fermano il fluire della vita. Se non riesco a camminare, non posso essere discepolo: o non voglio esserlo?
Liberami Signore! Prendimi per mano e rialzami, che io decida di camminare dietro a te, così come sono, come mi è possibile, oggi.
Giovedì 24 aprile
Gesù in persona
stette
in mezzo a loro
Il risorto si rivela in un modo sconvolgente, si pone in mezzo ai suoi di ieri e di oggi, e saluta donando la pace.
La storia si ripete: vi è sempre un tempo difficile, in cui i venti di guerra pongono l’urgenza di un cambiamento, di un rinnovamento che porti a una convivenza più umana e vivibile, dove ogni persona possa vivere in pienezza la propria esistenza. Gesù, il risorto, vuole porsi anche oggi in mezzo a noi, nella nostra vita personale, comunitaria e sociale, per cercare e trovare vie di pace, che costruiscano dal basso la pace.
Solo se accogliamo lui, il suo modo di sentire e pensare, possiamo sperimentare una vita nuova. Spostiamo dal centro della nostra vita la bramosia dell’essere e dell’avere, le false speranze, e costruiamo su di lui l’esistenza.
Venerdì 25 aprile
È il Signore!
Quante volte, anche dopo un’esperienza significativa, ritorniamo alla vita di sempre, incapaci di dare una nuova svolta alla nostra esistenza. La delusione e la sfiducia oscurano il nostro sguardo e ci impediscono di credere alle tue promesse, al tuo amore che è per sempre e mai viene meno.
Stanchi e delusi, ritorniamo alla nostra quotidianità, alle cose di sempre, aspettando l’alba di un nuovo giorno. Occorre attraversare la notte, per vedere l’alba, rimanere nella delusione e nella sospensione, per riacquistare fiducia, buttarsi nella realtà, per incontrarti di nuovo.
Sì, tu continui a passare nelle pieghe della nostra storia, ti fai presente nelle cose di sempre e compi il miracolo di una nuova chiamata e di un nuovo riconoscimento: «È il Signore!».
Sabato 26 aprile
Andate
in tutto
il mondo»
Siamo uomini e donne di poca fede: qualcuno di noi ti ha rinnegato, un altro ti ha tradito. Fai bene a rimproverarci per la nostra incredulità. Eppure, nonostante questo, tu ci chiami ad andare in tutto il mondo ad annunciare il tuo vangelo, e questo ci sconvolge.
Noi, così poveri e fragili, persone semplici e illetterate chiamate a cose grandi! Quanta fiducia continui a riporre in noi. Non siamo migliori, siamo peccatori amati. Il tempo dello smarrimento e della fatica della fede ha aperto uno spazio di ricerca e di cammino. La nostra fede provata, non scontata, ci ha aiutato a contare solo su di te, Signore, sulla potenza della tua parola, sulla fedeltà della tua presenza.
Sì, vogliamo collaborare con te, essere servi umili del tuo Regno che è già presente in mezzo a noi.