
29 Giugno Domenica
Voi chi dite
che io sia?
Alla domanda di Gesù, Pietro risponde: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente».
Sembra che Pietro sia stato abile nella sua risposta; sembra che sia riuscito a riconoscere chi aveva davanti. Ma Gesù rivela a Pietro che «né carne, né sangue te lo hanno rivelato». La risposta alla domanda di Gesù non proviene da Pietro, dai suoi ragionamenti o dalle sue logiche: è un dono di Dio, un’illuminazione divina. Pietro ha saputo rispondere perché ha accolto questa illuminazione che viene. Si è reso disponibile all’accoglienza di ciò che lo Spirito ha suggerito al suo cuore.
Proviamo anche noi a farci raggiungere da questa domanda e chiederci chi è Gesù per la nostra vita; mettiamoci, nella preghiera, di fronte a lui perché ci insegni la strada per compiere la sua volontà.
30 Giugno Lunedì
Non ha dove
posare il capo
Nel vangelo di questa giornata Gesù ci invita a riflettere sulla sequela e sull’amore.
Ai tempi delle prime comunità, i cristiani venivano chiamati «quelli della via»; anche loro non sapevano dove poggiare il capo, proprio come il loro maestro e Signore. Un amore inquieto, un amore che viaggia per le strade, un amore che accompagna ogni essere vivente e lo avvolge di speranza. Un amore che si impasta con la nostra umanità e dà senso a ogni nostro cammino e percorso di vita.
Un amore che non ha simbolicamente dove posare il capo, se non sul petto di ogni uomo e donna per amplificare il battito del cuore e donarlo con generosità ad ogni fratello e sorella che incontra nel cammino. Un amore che anche oggi ti sussurra di seguirlo.
1 luglio Martedì
Ci fu
grande bonaccia
Nel vangelo assistiamo al dramma della vita umana quando si trova ad attraversare la tempesta. Sono momenti in cui dominano il buio e la confusione, fanno perdere il senso dell’orientamento; sembra che Dio abbia deciso di fare silenzio, un Dio dormiente, lontano da noi e dalla nostra sofferenza.
Invece proprio lì vicino lui riposa, proprio sulla tua barca sballottata dalle onde. Volgiti a lui, guardalo, sveglialo, gridagli la tua paura, gridagli il tuo dramma, arrabbiati se occorre.
Fratello, sorella: piano piano si farà grande bonaccia, che non è assenza di problemi o soluzione magica degli eventi, ma piuttosto un cielo sereno nel tuo cuore che ti permetterà di orientarti verso l’essenziale e verso la tua vera identità di figlio amato e custodito.
2 luglio Mercoledì
Uscendo dai sepolcri
gli andarono incontro
È curioso che l’attenzione, nel brano evangelico, non si concentri sui due indemoniati, considerati come persone che soffrono; nemmeno alla fine ci viene detto nulla di loro. Neanche i cittadini dicono nulla, anzi i mandriani li identificano solamente come degli indemoniati.
Gesù invece ha ben chiaro quello che ha fatto, quello che ha ascoltato dietro il loro grido: ha visto due persone che hanno bisogno di un amore capace di liberarli e di guarirli. Gesù è andato oltre le apparenze, a differenza di tutta la città che ha considerato la sua presenza solo un danno materiale, e non ha visto quelle persone a cui Gesù ha donato una vita nuova.
Donaci Signore di andare oltre il profitto personale e materiale per vedere nell’altro, prima di tutto, una persona degna di essere amata.
3 luglio Giovedì
Guarda le mie mani,
tendi la tua mano
Tutti vedono il Signore Gesù, il maestro, risorto e vivente; Tommaso rimane tagliato fuori da questa splendida esperienza: forse era andato a cercare qualcosa per la comunità, a sbrigare qualche incombenza… Di fatto, nel momento dell’incontro con il risorto non è presente.
Gli viene offerta un’altra possibilità, perché il Signore Gesù ci viene sempre incontro e non si stanca di essere un eterno pellegrino del nostro cuore e della nostra fede.
Gesù, Signore e amico, accresci in noi il desiderio di te e la comunione con te. Aiutaci a vedere il tuo volto nelle ferite dell’umanità, aiutaci ad essere credenti perché possiamo portare la speranza della risurrezione ad ogni uomo. Sii la nostra luce, la nostra roccia e con Tommaso proclameremo al mondo che sei tu il sommo bene.
4 luglio Venerdì
Vide un uomo,
chiamato Matteo
Che bello e consolante sapere che Gesù ci vede! Vede ogni uomo e donna di questa terra e la incontra.
Gesù ci guarda nel profondo, vede lì dove lo Spirito in noi grida Abbà! Fa rinascere in noi la consapevolezza di essere figli, e così ci dona di scoprirci anche fratelli gli uni degli altri. Gesù arriva con estrema dolcezza proprio nella nostra casa e desidera mangiare con noi, condividere il pasto dell’amicizia e della comunione. Si fa accogliere e ci accoglie così come siamo, nella bellezza e povertà di quello che siamo.
Sarò capace oggi, davanti al Signore, di togliermi la maschera per regalargli un po’ del mio io più autentico? Vieni Gesù, ti invitiamo alla tavola della nostra storia, aiutaci a vedere la tua presenza che ci ha accompagnati e continua a guidarci nel cammino della vita.
5 luglio Sabato
Perché noi e i farisei
digiuniamo molte volte?
Ancora una volta, giunge agli orecchi di Gesù una domanda.
Mi piace molto questo Signore con il quale si può dialogare, al quale si possono fare domande scomode senza timore. Da come interagiscono i personaggi del vangelo possiamo capire cosa li abita nell’intimo del cuore, e capiamo anche lo stile di Gesù. Se fosse un uomo duro e pieno di sé non si lascerebbe incontrare e mettere in discussione.
Gesù invece è una persona che sa vivere le relazioni, che lascia sempre spazio all’altro e lo aiuta a fare un passo in più verso di lui senza paure o remore. È il Signore che si fa vicino alle nostre domande scottanti, agli interrogativi che abitano il nostro cuore. Con infinita misericordia ci aiuta a guardare a lui e trovare nella relazione con lui il senso di ogni cosa.