Commenti ai vangeli della 18ma settimana del tempo ordinario

Pubblicato giorno 1 Agosto 2025 - ARTICOLI DEL BLOG, Il Vangelo di oggi

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Domenica 3 agosto

Cercate

le cose

di lassù

 

Tutte le letture di questa domenica rimandano il cuore attento ad un’ammonizione del padre san Francesco. In essa il santo dice che i puri di cuore sono «coloro che disprezzano le cose terrene e amano quelle celesti e non cessano mai di adorare e vedere sempre il Signore Dio, vivo e vero, con cuore e animo puro».

Tutto è vanità, se pretendiamo di afferrare le cose di quaggiù come nostre: san Paolo, invece, ci chiede di far morire ogni cupidigia poiché qui, sotto il sole, nulla davvero ci appartiene. Occorre allora vivere ogni cosa come un dono, in una continua adorazione e restituzione a colui che tutto ci offre, affinché ciò che viviamo resti in eterno presso di lui.

È questa la purezza di cuore dei poveri, questo è, direbbe lo scrittore George Bernanos, «il dolce miracolo delle nostre mani vuote».

 

Lunedì 4 agosto

Chi ci darà

carne da mangiare?

 

Il popolo d’Israele inizia a lamentarsi durante il cammino attraverso il deserto: non riconosce più la cura del Signore, che provvede con il cibo sufficiente per ogni giorno, bensì pensa solo a ciò che ha lasciato e a ciò che pretende per il futuro.

Nel vangelo, invece, Gesù ci rivela nella sua persona tutta la compassione del Padre per i suoi figli: basta donargli quel poco che abbiamo affinché lui possa prenderlo, spezzarlo, moltiplicarlo e restituircelo, colmandolo di sé. È il suo corpo, la sua carne, il vero cibo che sazia la nostra fame.

Ogni giorno, Padre, dona a noi il pane quotidiano, il pane del tuo Figlio; donaci la sua vita in noi affinché non veniamo meno lungo i nostri cammini.

 

Martedì 5 agosto

Coraggio,

sono io!

 

Gesù cammina sulle acque verso i suoi discepoli, dopo aver vegliato tutta la notte nella preghiera rivolta al Padre: Gesù sa che la paura è davvero presente in tanti momenti della nostra vita, ma ci invita a non lasciarci affondare da essa.

Ci viene incontro, con la sua umanità mite ed umile di cuore, e insieme ci ridice che lui solo è il Signore: «Sono io! Io sono!». Lui prega per le nostre vite, provvedendo alle nostre fatiche e debolezze.

La sua fedeltà non viene a mancare: a noi è chiesto solo di «compiere l’opera di Dio», ovvero credere alla sua divinità, così alta eppure così carnale e vicina, a portata di una mano tesa.

 

Mercoledì 6 agosto

Questi è il Figlio mio,

l’eletto.

Ascoltatelo!

 

I discepoli oggi contemplano la luce della gloria di Dio che sempre, in realtà, rifulge sul volto di Cristo. I loro occhi sono liberati dal sonno ed essi possono ammirare il Figlio così come è. Eppure sul Tabor Gesù parla con Mosè ed Elia del suo esodo: la gloria cristiana è sempre bellezza risorta che sgorga obbligatoriamente dalla croce, dall’offerta della propria vita.

Solo l’amore è davvero credibile. Solo l’amore trasfigura i nostri volti, liberandoli da ciò che non è vero, da ciò che ostacola il dono della propria vita.

Oggi Gesù ci mostra la meta dei nostri cammini, cioè lui stesso: è lui la verità, la vita e la via per percorrere la strada della nostra trasfigurazione affinché risplenda su di noi la luce del suo volto.

 

Giovedì 7 agosto

Non pensi secondo Dio,

ma secondo gli uomini

 

Il testo greco utilizza il verbo fronein, che normalmente traduciamo con pensare, ma che letteralmente significa gustare.

Pietro fatica a gustare secondo Dio: ancora non accetta quello che Gesù sta rivelando di sé. Il messia deve andare a Gerusalemme, deve offrire la sua stessa vita per mostrare a tutti che il Padre è amore. Tutto ciò comporta la perdita di sé stessi, l’abbandono e l’incomprensione: tutte realtà che per noi, così come per Pietro, hanno un gusto amaro. Eppure il gusto del Vangelo è capovolto rispetto al nostro: la vita vince e cresce solo se donata e il chicco di grano dà frutto solo se si lascia seminare e impastare dentro la terra.

Allora, Signore, vinci le nostre resistenze e donaci di seguire le tue orme per fare per tua grazia ciò che sappiamo che tu vuoi, così da gustare sempre ciò che a te piace.

 

Venerdì 8 agosto

Così risplenda

la vostra luce

davanti agli uomini

 

Nel Canto xi del Paradiso, Dante Alighieri definisce san Francesco e san Domenico due principi mandati dalla Provvidenza in favore della Chiesa sposa, affinché essa andasse con più fiducia e sicurezza verso il suo Sposo diletto che «disposò lei col sangue benedetto».

Questi due grandi santi sorsero nel tredicesimo secolo come due fulgide luci, esemplari e credibili. L’uno fu «tutto serafico in ardore, l’altro per sapienza in terra fue di cherubica luce uno splendore». Essi semplicemente seguirono Cristo nel modo loro proprio, rimanendo sempre fedeli alla Chiesa.

Anche nei periodi più bui della storia, Dio invia i suoi santi affinché possano essere perenni lucerne, che rischiarano il cammino, e memoria vivente di Cristo per ogni uomo.

 

Sabato 9 agosto

Le vergini sagge

presero anche l’olio

in piccoli vasi

 

Il vaso di olio che santa Teresa Benedetta teneva nelle sue mani doveva essere traboccante della pienezza della sua vita spesa nel dono: il dono delle amate tradizioni dei suoi padri, per abbracciare il cristianesimo; quello della sua brillante carriera accademica, per entrare nel Carmelo; infine il dono della sua stessa vita, per non abbandonare il suo popolo perseguitato.

Mi immagino il Signore Gesù, pronto, sulla soglia di quella camera a gas: «Vieni, Edith, benedetta dal Padre mio».

I nostri vasi sono di certo più piccoli, ma possiamo riempirli con l’olio del passo possibile che ogni giorno ci è chiesto: Spirito santo in poche gocce di olio, ma tuttavia sufficiente per essere riconosciuti come membra dell’amore quando egli si presenta per contemplarci come sua sposa.

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