
Domenica 10 agosto
Non temere, piccolo gregge,
perché al Padre vostro è piaciuto
di dare a voi il regno
Le letture di questa domenica ci esortano alla fede e a riporre la nostra speranza nella grazia di Dio che provvede sempre alla nostra vita.
Il vangelo invita ad avere un orizzonte largo, come chi non vive solo per se stesso, ma rimane pronto, sapendo di essere come un servo nell’attesa di qualcuno che verrà, dando compimento ad ogni sua opera. Pensiamo al padre san Francesco che, alla fine della vita, ha voluto farsi deporre nudo sulla nuda terra, certo di aver fatto la sua parte, esortando i fratelli a vivere la propria. Spogliato di ogni cosa come Gesù sulla croce. Libero come un figlio appena nato. Proteso solo a quel Padre che per lui stava preparando una città. Tutto restituito al suo Signore, a cui solo volle servire.
Chiediamo a Francesco che ci innamori ancora di madonna povertà.
Lunedì 11 agosto S. Chiara d’Assisi
Rimanete
nel mio
amore
Tu sii benedetta, Chiara, madre e sorella: hai venduto tutto e l’hai distribuito ai poveri seguendo le orme di quel Dio che per te si è fatto povero in questo mondo, per essere nostra via e verità e vita.
Te beata, Chiara: hai fatto il nido nell’amore di colui che sempre ha sostenuto la tua debolezza. Una con le tue sorelle, sei rimasta salda nella fiducia di colui che nutre gli uccelli del cielo e veste i gigli del campo. Ti sei nascosta al mondo per entrare nelle profondità del tuo cuore umano, vero tesoro e vero centro del mondo dove Cristo abita e rimane.
Te benedetta, Chiara, perché ti sei fatta serva con le tue sorelle: hai spezzato il vaso di alabastro del tuo corpo e ora tutta la Chiesa è ricolma del profumo del tuo dono.
Martedì 12 agosto
Così è la volontà
del Padre vostro che è nei cieli,
che neanche uno di questi piccoli
si perda
Essere piccolo, bambino debole e fragile è dare la possibilità al Padre di venirmi incontro lì dove sono, nella povertà in cui mi trovo, nella solitudine che sento.
Piccolezza e povertà mettono in movimento il Padre: fanno risuonare le corde del suo cuore. Da questo amore è sgorgato e sgorga come dono il suo Figlio che, fatto carne, presenza viva, scende nelle strade del mondo per salvare chi si è perduto, per salvare chi, come i bambini, non può vivere da solo.
La solitudine della quotidianità trova la sua pienezza nel perdersi nella sua presenza, nel suo amore misericordioso, nel lasciarsi amare, nell’ascoltare la sua voce per camminare nella sua via.
Mercoledì 13 agosto
Se il tuo fratello commetterà una colpa contro di te,
va’ e ammoniscilo fra te e lui solo;
se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello
Due fratelli sono legati insieme dall’essere figli di uno stesso Padre che è nei cieli, e nello stesso tempo sono separati a causa della colpa commessa da uno dei due.
Questa distanza che si è creata tra loro è la distanza operata dal peccato: luogo in cui le emozioni possono prendere il sopravvento, in cui si possono innalzare muri e chiudere porte, lasciando che lo scorrere del tempo cementi quello che è stato. Questa distanza però può divenire anche luogo di vita e comunione, di misericordia e accoglienza: spazio in cui la forza vitale del dialogo e dell’incontro fraterno in sincerità, umiltà e ascolto dell’altro, può generare un legame più profondo: fratelli che si sono ritrovati nell’essere pienamente figli di uno stesso Padre.
Giovedì 14 agosto
Non ti dico fino a sette volte,
ma fino a settanta volte sette
Perdonare fino a settanta volte sette, come dice il Signore a Pietro, è ciò che viene chiesto anche noi; ma questo è possibile solo con il suo aiuto, con la sua grazia.
Il Signore è misericordia e sempre largamente e instancabilmente perdona; seguire le sue orme, camminando dietro a lui, significa imparare da lui la bellezza del perdono del fratello e della sorella che vivono accanto a me; sperimentare, anche nel limite della mia umanità e fragilità, la sua immensa grandezza.
Venerdì 15 agosto
Beata colei che ha creduto
nell’adempimento di ciò
che il Signore le ha detto
Beata, sì: felice te, Maria, che hai creduto, che hai avuto fede nella parola del Signore, e hai detto il tuo sì all’annuncio dell’angelo.
Beata te, Maria, Madre della chiesa, che senza peccato, ma pienamente umana e donna, sei stata assunta in cielo per aiutarci a seguire la via indicata dal Figlio.
Beata sei tu, Maria, che dal cielo ti rendi vicina ad ogni sofferenza e difficoltà degli uomini e intercedi per noi presso il Padre.
Sabato 16 agosto
Non impedite che i bambini vengano a me;
a chi è come loro, infatti,
appartiene il regno dei cieli
Essere come bambini per partecipare e pregustare la dolcezza del regno dei cieli già qui sulla terra, nell’oggi.
Essere come bambini è garanzia di gioia e bellezza, pur vivendo nella fatica e nella tribolazione. Essere come bambini significa essere in tutto e per tutto dipendenti e abbandonati con fiducia nelle braccia del Padre, certi del suo amore, della sua fedeltà, certi che mai abbandona i suoi figli, che li ricolma di beni e conduce ogni loro passo.
Essere come bambini significa non poter vivere lontano da chi li ha creati perché morirebbero. Essere come bambini è avere lo sguardo attento, fisso su Gesù per seguirlo e ascoltarlo in ogni istante e imparare da lui l’umiltà, la povertà e l’amore. Per imparare da lui ad essere, come lui, pienamente figli!