Commenti ai vangeli della XXI settimana del tempo ordinario

Pubblicato giorno 22 Agosto 2025 - ARTICOLI DEL BLOG, Il Vangelo di oggi

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Domenica 24 agosto

Sforzatevi di entrare

per la porta stretta

 

Stretta è la porta del regno dei cieli, come la cruna dell’ago. Chi vi potrà passare?

I piccoli, gli ultimi, coloro che ascoltano la parola e la osservano. L’impegno per entrare attraverso la porta stretta ha nome docilità, obbedienza. Passo dopo passo mettiamoci alla sequela di Gesù che si è fatto per noi via, verità e vita, che è diventato volontà del Padre fatta carne.

È lui la porta stretta, sempre aperta, che attende il nostro passaggio!

 

Lunedì 25 agosto

Siete stati

scelti da lui

 

L’apostolo Paolo è colmo di gratitudine verso i cristiani di Tessalonica perché, dopo essere stati amati e scelti dal Signore, rispondono alla propria vocazione con l’operosità della fede, con la fatica della carità e con la fermezza della speranza.

Riecheggia in queste parole la preghiera di san Francesco davanti al crocifisso di S. Damiano: «Alto e glorioso Iddio illumina le tenebre del cuore mio; dammi fede diritta, speranza certa, carità perfetta».

Le tre virtù teologali, cioè provenienti da Dio, sono dono da accogliere, custodire e trafficare. Esse ci conducono continuamente verso Dio, pienezza della nostra vita.

 

Martedì 26 agosto

Siamo stati amorevoli in mezzo a voi,

come una madre che ha cura

dei propri figli

 

Le parole di san Paolo sono di una tenerezza disarmante.

Si rivolge a quanti sono diventati suoi fratelli attraverso la fede che lui ha annunziato loro con le viscere di una madre, per offrire loro il vangelo di Dio, solido nutrimento, tesoro prezioso. Non ha alcuna remora nel dimostrare la sua affezione, tanto da affermare che, insieme al vangelo, lui con gli altri apostoli avrebbero desiderato donare ai tessalonicesi la propria stessa vita, come una madre con i propri figli.

Con stupore contempliamo questo amore fraterno e materno, e lasciamoci contagiare!

 

Mercoledì 27 agosto

Scrutami, o Dio,

e conosci il mio cuore

 

Oggi la Chiesa celebra la memoria di santa Monica, madre di sant’Agostino, per la cui conversione versò tante lacrime e pregò Dio intensamente.

Monica ha vissuto nella certezza che il Signore conosceva in profondità il cuore di Agostino, le sue necessità e le sue deviazioni, e che alla fine la sua preghiera sarebbe stata esaudita. Dio, grande nell’amore, ha accolto le sue suppliche di madre e ha guidato Agostino, salvandolo da una vita insipida e infelice, per guidarlo sulla via della felicità eterna.

 

Giovedì 28 agosto

Tenetevi pronti perché,

nell’ora che non immaginate,

viene il Figlio dell’uomo

 

«Temo che il Signore passi e io non me ne accorga».

Sono parole di sant’Agostino, il santo di cui oggi la Chiesa celebra la memoria; in esse troviamo descritto efficacemente l’atteggiamento di vigilanza richiesto dal vangelo. Il timore di Dio, uno dei sette doni dello Spirito santo, serve esattamente per questo: tenere desto il cuore, in un atteggiamento di veglia e di costante attenzione, in attesa del Signore che verrà, certo, ma che già sempre viene nell’ordinario dei giorni, dove ci è chiesto di servirci gli uni gli altri con fiducia e responsabilità.

 

Venerdì 29 agosto

Allora la mia lingua

tutto il giorno

mediterà la tua giustizia

 

San Giovanni Battista ha proclamato con la sua lingua la giustizia di Dio, che è Cristo Gesù, lungo tutto il corso della sua vita: «Io sono voce di uno che grida nel deserto: rendete diritta la via del Signore». «Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo».

Giovanni ha visto in Gesù il Figlio di Dio ed è stato il primo testimone della sua presenza. Per Gesù, riconosciuto come suprema giustizia e verità di Dio, non ha temuto di versare il suo sangue.

Il suo martirio va dunque compreso come il coronamento della sua missione: essere voce che annuncia, dito che indica la luce vera, l’unica in grado di illuminare ogni uomo.

 

Sabato 30 agosto

Prendi parte

alla gioia

del tuo padrone

 

Dio Padre, Signore della vita dell’uomo, distribuisce i suoi beni dando fiducia a ciascuno: da tutti si aspetta buoni frutti.

Il suo desiderio profondo è quello di poter condividere con gli uomini la sua gioia; il Signore soffre vedendo le nostre chiusure, spesso causate dalla paura che ci rende schiavi. Guardandoci, vede in noi il suo Figlio diletto, la sua gioia; qual è la gioia di Dio, infatti, se non la comunione col Figlio nello Spirito santo? Ecco, Dio desidera che ciascun uomo dimori nella sua gioia, nel suo Figlio.

Noi tutti siamo figli nel Figlio; aderendo con tutte le fibre del nostro essere a Cristo, come tralci alla vite, certamente porteremo frutti di vita piena e ci rallegreremo della gioia del Padre.

 

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