Commenti ai vangeli della XXIX settimana del tempo ordinario – Calendario del Patrono d’Italia

Pubblicato giorno 17 Ottobre 2025 - ARTICOLI DEL BLOG, Il Vangelo di oggi

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Domenica 19 ottobre

Giustizia ai suoi eletti…

Prontamente

«Molti i chiamati, pochi gli eletti!», diceva san Francesco.

Chi sono gli eletti? Gli amati da Dio, nei quali si compiace, scelti per una missione speciale. Di quale giustizia si tratta? Di quella di Dio. San Giuseppe è stato giusto, perché, oltre alla legge, ha cercato e fatto il bene nella fede, in un momento di scelta decisiva per la vita. Fare giustizia prontamente da parte di Dio significa che lui ascolta subito e consola sempre. La parabola del giudice e della vedova ci insegna la necessità di pregare sempre, anche quando non siamo esauditi, e a non abbandonare mai la relazione con Dio. Non stanchiamoci di pregare: riceveremo lo Spirito consolatore, che geme e grida negli eletti.

Signore, donaci la fede retta per pregare sempre e per attendere da te la vera giustizia.

Lunedì 20 ottobre

Quello che hai preparato

di chi sarà?

Un uomo ricco fai suoi calcoli e ragiona tra sé: in un monologo come se la vita presente e futura dipendesse da lui e dai suoi beni.

Gesù lo chiama stolto che significa poco intelligente: non sa leggere dentro la sua vita con uno sguardo più allargato; è chiuso in sé e tra i suoi beni con presunzione e cupidigia. Dio e gli altri non esistono! La ricchezza può dividere dagli altri, far mancare di attenzione e amore verso di loro. «Alla ricchezza, anche se abbonda, non attaccate il cuore» (Sal 62, 11).

Ciò che conta non è essere ricchi o poveri, ma è arricchirsi presso Dio, accogliendolo e vivendo il vangelo. Gesù da ricco si è fatto povero per noi, facendoci eredi del regno dei cieli e, in lui, figli del re, figli di Dio. Beati noi se custodiamo questa eredità, preparataci come dono gratuito!

Martedì 21 ottobre

Siate pronti

Gesù chiede ai discepoli, e a noi, di stare pronti. Per cosa?

Per il ritorno del re, dello sposo, di quel padrone che serve i suoi servi. Stare pronti da battezzati: vestiti e illuminati. Stare pronti è pregare e servire il Signore sempre senza stancarsi, anche nelle ore notturne, in quelle buie della vita, quando il suo ritorno definitivo sembra lontano. È atteso da duemila anni! Quando tornerà sarà una meraviglia, perché saremo serviti da lui (avrà lo stesso nostro vestito cinto ai fianchi) e ceneremo con lui, prendendo parte al suo banchetto di nozze e scoprendoci sua sposa.

Gesù usa queste immagini per dire l’indicibile. L’incarnazione e l’eucaristia sono parte del suo servizio. Signore, facci gustare già ora la beatitudine di servire e di lasciarci servire da te.

Mercoledì 22 ottobre

Tenetevi pronti…

viene il Figlio dell’uomo

Gesù invita alla prontezza e annuncia la beatitudine per il servo fedele e prudente, che bene amministra e governa. Rispondendo ad una domanda di Piero, indirettamente lo coinvolge: Pietro sarà il servo dei servi di Dio, amministrerà i beni della salvezza che Gesù risorto lascerà alla Chiesa perché siano dispensati a tutti.

Ogni battezzato è abilitato alla diaconia, al servizio in vista della comunione. Il servo è chiamato a fare la volontà del padrone con serietà e mitezza, con cuore misericordioso e fedele. Gesù l’ha compiuta fino in fondo, fino al dono della vita, custodendo quelli che il Padre gli ha dato. La retribuzione e la ricompensa saranno in proporzione al servizio svolto con amore e per amore.

Come viviamo le nostre responsabilità?

Giovedì 23 ottobre

Sono venuto

a gettare fuoco

sulla terra

Gesù ci svela le sue attese: che sia acceso un fuoco sulla terra e che sia compiuto il suo battesimo.

Il fuoco è quello dello Spirito, che a Pentecoste è sceso sulla Chiesa nascente. Il battesimo è quello di sangue nella passione, compimento della missione di Gesù. Gesù vive la sua passione nello Spirito santo, con amore. Questo fuoco e battesimo aspettano anche i discepoli: chi rimane fedele a Gesù può incontrare contrasti con conseguenti divisioni come è avvenuto tra i primi martiri cristiani e come ancora oggi avviene. Ci sono divisioni necessarie anche per noi, perché si manifesti a chi apparteniamo a Dio o al mondo, alla mentalità di questo secolo o alla civiltà dell’amore.

La vera pace è quella di Gesù, donata dopo la pasqua, a prezzo di angoscia e fedeltà al Padre.

Venerdì 24 ottobre

Come mai

questo tempo

non sapete valutarlo?

Gesù ci invita ad andare in profondità, a sapere ragionare e valutare con intelligenza, a giudicare secondo la giustizia di Dio. Per questo occorre ascolto profondo e non solo uno sguardo esterno sulle cose che passano.

C’è un tempo molto più importante di quello metereologico che riguarda la vita presente e futura: le scelte che facciamo nella vita, hanno valore e conseguenze per l’eternità. Con la venuta di Gesù nel tempo, con la sua risurrezione e il nostro battesimo, siamo entrati in una nuova dimensione del tempo: l’eternità è già presente! È dentro di noi, ora ancor più di quando siamo stati creati, perché salvati!

Giudicare attentamente e mettersi d’accordo fraternamente per evitare le contese: così va vissuto il tempo favorevole della salvezza.

Sabato 25 ottobre

Se non vi convertite…

Vedremo se porterà frutto

Gesù ci insegna oggi come stare di fronte ai fatti di cronaca: non cercando peccatori o colpevoli, ma cogliendo in quel che succede un motivo di conversione, guardando sé e non giudicando gli altri.

Tutto può diventare un invito a volgersi verso Dio, che conosce tutto quello che avviene nel mondo e che vuole salvare tutti. Ascoltare e guardare i fatti negativi secondo il vangelo, buona notizia, è sapienza e libertà. Una possibile risposta cristiana è la supplica: accogliere nella preghiera il grido dell’umanità, riconoscendolo in quello di Gesù in croce che ha preso su di sé tutta la sofferenza, trasformandola in offerta di amore per liberare tutti dal male.

Facciamo frutti di conversione per la gioia del Padre e la salvezza di molti, non accontentiamoci di essere l’albero sterile.

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