Domenica 23 novembre
Se tu sei
il re dei giudei,
salva te stesso
Gesù regna dalla croce. Offre se stesso per salvarci.
Mostra tutto il suo amore per noi non cedendo alla tentazione di salvare se stesso, come vorrebbero i capi del popolo come prova convincente che davvero lui sia l’eletto. Gesù compie la missione ricevuta dal Padre: dare salvezza, riconciliare l’umanità con Dio offrendole il perdono dei peccati. Proprio perché è re, Gesù non dà ascolto alla voce di coloro che non hanno ancora capito e riconosciuto la sua regalità.
Risponde invece alla richiesta del malfattore che, condannato a morte come lui, chiede a Gesù di ricordarlo nel suo regno. Ecco il primo santo della storia cristiana a entrare con Gesù in paradiso.
Lunedi 24 novembre
Questa vedova,
così povera,
ha gettato più di tutti
Il Signore giudicherà secondo giustizia.
Egli vede quello che noi non siamo capaci di vedere o che vogliamo nascondere agli occhi degli uomini. Stravolge i nostri parametri di misura: tanto può essere poco e poco può essere tanto agli occhi di Dio. Egli sa quanto possiamo dare e vede se stiamo offrendo solo parte del nostro superfluo.
Impariamo dalla vedova povera che nella sua miseria getta nel tesoro del tempio due monetine, tutto quello che ha per vivere. Non disprezziamo, non deridiamo colei che è lodata dal Signore e che ci può aiutare a guarire dalla nostra avarizia e avidità.
Martedì 25 novembre
Badate
di non lasciarvi
ingannare
Con un linguaggio apocalittico sembra che Gesù annunci la fine del mondo, parlando di guerre e di rivoluzioni, di terremoti e di carestie.
In realtà, egli stesso avverte i suoi che non sarà subito la fine. Si tratta di segni che non devono trarci in inganno; certo ci possono spaventare o, peggio ancora, farci disperare del trionfo di Dio. Siamo però chiamati a passare attraverso questa prova per mostrare al mondo che più che la fine ci interessa il fine per il quale continuiamo a vivere, a credere e a sperare in un mondo migliore.
Stiamo attenti a non lasciarci ingannare da tanti falsi profeti!
Mercoledì 26 novembre
Mettetevi dunque in mente
di non preparare prima
la vostra difesa
Gesù incoraggia i suoi discepoli, sapendo che per loro verranno tempi difficili a causa della fedeltà al suo nome.
Anche oggi molti cristiani sono perseguitati, imprigionati e uccisi a causa della fede. Il Signore ricorda a ciascuno che non lo abbandonerà, ma gli darà una parola e una sapienza che nessun avversario potrà contrastare. È l’occasione più propizia per dare testimonianza. Non pensiamo a salvare noi stessi in quel momento, ma offriamo a coloro che pensano di toglierci la vita la possibilità di accogliere Cristo nella loro.
Continuiamo a credere fino alla fine alla parola di vita di Gesù.
Giovedì 27 novembre
Risollevatevi
e alzate il capo
La fede in Dio e nella parola che Gesù ci ha annunciato ci darà la forza di attraversare tutti gli eventi drammatici e catastrofici che accadranno o che stanno già accadendo.
Non perdiamo la memoria, non perdiamoci per strada, stiamo vicini a Gesù. Perseveriamo vigilanti nella preghiera, saldi nella fede. Se siamo caduti, risolleviamoci e alziamo il capo per andare incontro a Gesù, il figlio di Dio, che ci accoglierà nel regno del Padre.
Non voltiamo le spalle al nostro salvatore: crediamo che la nostra liberazione è vicina.
Venerdì 28 novembre
Il cielo e la terra passeranno,
ma le mie parole
non passeranno
Il Signore Gesù istruisce i suoi, li vuole aiutare a ricordare al momento opportuno le sue parole.
Parole di vita eterna di cui sentiamo un gran bisogno per avere il coraggio di rimanere suoi discepoli. Niente però è scontato: sappiamo che siamo destinati a passare da questo mondo. Se lasciamo vivere la sua parola in noi, questa produrrà un frutto che potrà essere colto da chi come noi vorrà sperimentare la gioia della verità delle parole di Gesù.
Andiamo avanti con fiducia nell’attesa della sua venuta.
Sabato 29 novembre
Vegliate
in ogni momento
pregando
Seguire Gesù significa accoglierlo nella nostra vita per permettergli di renderla migliore, di trasformarla in pienezza per far risplendere in noi l’immagine di Dio.
Siamo chiamati allora a prendere sul serio la sua parola, a considerare Gesù nostro maestro e Signore. Non adagiamoci sugli allori dopo una vittoria e non disperiamoci dopo una sconfitta; vigiliamo, permettendo al nostro cuore di battere all’unisono col cuore di Gesù attraverso la preghiera. Troveremo così l’atteggiamento giusto per non essere né degli esaltati né dei timorosi.
Abbiamo ricevuto una parola di vita e vogliamo custodirla perché ci infonda il coraggio di compiere la missione per la quale il Signore Gesù ci ha chiamato e inviato.






























