Commenti ai vangeli della I settimana di Avvento anno A – Patrono d’Italia 2025

Pubblicato giorno 28 Novembre 2025 - ARTICOLI DEL BLOG, Il Vangelo di oggi

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30 Novembre – Domenica

Tenetevi pronti perché,

nell’ora che non immaginate,

viene il Figlio dell’uomo

 

Oggi sarebbe la mia festa, ma cedo volentieri il passo alla celebrazione di questo inizio d’Avvento, perché la pagina del vangelo mi fa rivivere quell’ora dell’incontro con Gesù.

Proprio non la immaginavo: stavo sulla barca con mio fratello Simone, armeggiando con le reti, quando è arrivato Gesù, che già un po’ conoscevo e ammiravo da lontano, e ci ha buttato lì quell’invito sconcertante: con lui, un nuovo tipo di pesca, non morte ai pesci, ma vita al mondo!

Faceva balenare come possibile il sogno di Isaia: camminare insieme sotto la luce di Dio, dimenticando l’arte della guerra; armi trasformate in strumenti di lavoro, tenebre che si aprono ad un’aurora di speranza. Gli abbiamo creduto, lo abbiamo seguito, fino alla croce, come lui: nell’apparente sconfitta, il mondo risorgeva.

 

01 Dicembre – Lunedì

Signore, io non sono degno

che tu entri sotto il mio tetto,

ma di’ soltanto una parola

e il mio servo sarà guarito

 

Soltanto una parola… Ha detto bene il centurione, consapevole di quanto io possa essere efficace nelle relazioni umane.

Si riferiva alla sua vita da militare, dove mi vede operativa nei rapporti tra superiori e subalterni. In effetti posso fare grandi cose, sia nel bene che nel male: so essere tagliente, sfacciata, subdola, menzognera, avvelenando i sentimenti reciproci tra le persone. D’altra parte se sono serena, verace, consolatrice, alimento la fiducia, la speranza, la pace.

Quanto più allora sono potente se pronunciata da colui che è la Parola, come acqua che scende dal cielo per irrigare i deserti dell’umanità e portare frutti di vita nuova. Solo che bisogna crederci, avere una fede umile e robusta come quella del centurione che ha fatto meravigliare anche Gesù.

 

02 Dicembre – Martedì

Beati gli occhi che vedono

ciò che voi vedete.

Io vi dico che molti profeti e re

hanno voluto vedere

ciò che voi guardate,

ma non lo videro

 

La nostra beatitudine: vedere il volto di Dio, il cielo dentro la nostra terra.

Ancora ci riempiamo di lacrime, perché il male è pur sempre presente, un po’ dappertutto, tuttavia questo velo non ci impedisce di scorgere i celesti segni di speranza, che confortano ma che nel contempo richiedono l’impegno umano per realizzarsi.

Aiùtati che il ciel t’aiuta, recita la saggezza popolare. Come quel pio israelita che, affascinato dalla visione di Isaia di un mondo riappacificato, sul prato davanti alla casa aveva sistemato un agnello, un capretto, un vitello e una mucca. A chi chiedeva spiegazioni rispondeva che lui faceva la sua parte nell’accudirli bene; quanto al lupo, al leopardo, al leone e all’orsa, li avrebbe portati il Messia, l’unico in grado di farli andare d’accordo. E Gesù è arrivato.

 

03 Dicembre – Mercoledì

«Come possiamo trovare in un deserto

tanti pani da sfamare una folla così grande?».

Gesù domandò loro:

«Quanti pani avete?».

Dissero: «Sette, e pochi pesciolini»

 

Dal canestro dove stavamo con i pochi pesciolini potevamo vedere lo sguardo smarrito di Filippo e Andrea dopo le parole di Gesù intenzionato a dar da mangiare a quella moltitudine.

Effettivamente eravamo ben misera cosa ed era comprensibile lo sconcerto dei discepoli. Comunque ci hanno messo nelle mani del maestro, fiduciosi che avrebbe risolto il problema. Sapete come è finita: da quelle mani si sprigionava una forza moltiplicatrice che da sette ci ha fatto diventare settemila e oltre, tant’è che molti pezzi sono avanzati. E mentre venivamo distribuiti in abbondanza, ci siamo resi conto che Gesù non bada se quello che gli si affida sia poco o tanto: guarda piuttosto se è tutto quello che uno può donare in quel frangente.

Perché allora, in quel gesto, assieme alle cose gli si affida la vita.

 

04 Dicembre – Giovedì

Chiunque ascolta queste mie parole

e le mette in pratica,

sarà simile a un uomo saggio,

che ha costruito la sua casa sulla roccia

 

Che bufera! Che sconquasso! Ma sono ancora qui, a differenza di quella casa laggiù che è stata spazzata via…

A dire il vero, me l’aspettavo, costruita com’era sul quel terreno comodo ma senza consistenza. Il tale che l’ha progettata e abitata è un superficiale che si ammanta di belle parole che non corrispondono ai fatti, che non vuol faticare per qualcosa di importante, una banderuola opportunista che tira a campare a spese degli altri. E se a volte è riuscito ad ingannare gli uomini, con Dio il discorso è diverso: Dio vede e considera anche il lavoro faticoso che ha messo in atto chi mi ha costruito, scavando in profondità, con fedeltà e determinazione, consapevole che ogni talento ricevuto non va sciupato o nascosto, ma valorizzato per il bene proprio e altrui.

Anche in tempi tempestosi.

 

05 Dicembre – Venerdì

«Avvenga per voi secondo la vostra fede».

E si aprirono loro gli occhi.
Gesù li ammonì dicendo:

«Badate che nessuno lo sappia!».

Ma essi ne diffusero la notizia

 

Perdonaci Signore, tu non vuoi pubblicità, ma noi non siamo riusciti a far silenzio su quello che è avvenuto: troppo grande è la nostra gioia perché la possiamo tenere dentro di noi, vogliamo parteciparla perché diventi bene comune.

Prima dovevamo camminare a tentoni, a volte sorreggendoci a vicenda nella nostra cecità; avevamo però sentito parlare di te, di quello che dicevi e che facevi, proclamando beati i poveri, ma anche guarendo i malati. In noi s’è accesa la speranza, ti abbiamo cercato e invocato con quella fede che apre il tuo cuore ad agire, ed eccoci qui ora, capaci di vedere la luce del sole, ma anche illuminati del profondo di noi stessi per scorgere ciò che conta.

Come dice la volpe al Piccolo Principe, non si vede bene che col cuore: l’essenziale è invisibile agli occhi.

 

06 Dicembre – Sabato

Strada facendo, predicate,

dicendo che il regno dei cieli è vicino.

Guarite gli infermi, risuscitate i morti.

Gratuitamente avete ricevuto,

gratuitamente date

 

Eccoci in cammino Signore, poveri di mezzi, ma ricchi del tuo Spirito.

Siamo partiti perché tu ci hai inviato: per questo tuo comando partecipiamo del tuo potere. Non quello del dominio che rende schiavi, ma quello del servire per donare libertà. Stando con te, ti abbiamo ascoltato, ti abbiamo visto all’opera: tutto quel che fai esprime la tua volontà che l’uomo prenda coscienza delle sue infermità, del suo egoismo, delle sue paure. Ma allo stesso tempo lo chiami ad aprirsi ad una vita nuova, perché è prezioso agli occhi di Dio e non c’è alcuno che non lo sia, anche quando tante situazioni sembrano smentirlo.

Diversi tipi di morte sono ancora presenti nel mondo: sarà raro riuscire a risuscitare alla vita fisica come facesti con Lazzaro, ma avremo molte occasioni per rinascite spirituali.

 

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