Milano, 26 dicembre 2019
Da almeno un paio di anni avevo in mente di fare un ritiro dalle sorelle clarisse di Borgo Valsugana ma, ora per una cosa, ora per un’altra, l’occasione non si era mai davvero presentata.
Paradossalmente, mi ha spinto a rendere concreto il desiderio che avevo, un viaggio al di là del Mediterraneo, a Gerusalemme; in agosto vi ho alloggiato per 20 giorni, facendo la conoscenza di Sr. Mariachiara Bosco, clarissa proveniente dal monastero trentino. Così, al ritorno dalla Terra Santa, andare a Borgo avrebbe potuto rappresentare una sorta di contatto con quanto vissuto in Israele.
E così, il giorno precedente il mio 31esimo compleanno ho alzato la cornetta (o, meno poeticamente, ho premuto qualche tasto sullo schermo dello smartphone) e mi sono ritrovata a conversare amabilmente, al telefono, con sr. Emmanuela, responsabile dei ritiri per giovani.
Anche il periodo precedente il ritiro di per sé è stato molto bello. E, considerando che il tema di sfondo alla nostra due giorni era proprio la fecondità dell’attesa, non avrei potuto vivere la preparazione in modo più azzeccato!
In generale, sono stata molto contenta dell’esperienza vissuta, avevo davvero bisogno di due giorni di puro distacco dalla realtà milanese e un momento di decompressione dall’attività lavorativa appena conclusasi.
Se devo essere sincera, avrei desiderato ancora più silenzio di quanto poi, in realtà, non ce ne sia stato. Ma, probabilmente, se lo avessi avuto, me ne sarei lamentata. Si vuole spesso il contrario di ciò che si ha. Quindi va benissimo così. Le altre cinque compagne di ritiro erano molto curiose e desiderose di condividere i momenti dei pasti soprattutto.
Positivo il clima, bella la partecipazione alla preghiera comunitaria, molto belli gli spunti vari di riflessione.
I giorni di preghiera mi hanno lasciato la certezza del mio essere profondamente radicata nell’Amore e nel desiderio di farmi sempre Suo strumento, in qualsiasi contesto dovesse essermi richiesto. Proprio come le meravigliose montagne che circondano il monastero che, ben piantate alle basi da migliaia di anni, si ergono poi leggere verso l’alto, nel cielo. Un’esperienza che custodirò nel cuore con gratitudine e che mi ha certamente dato la carica per aiutarmi sempre a vedere la Bellezza anche nel quotidiano.
Fabiana