Il corso dei secoli, lo vedi, è come una parabola
e può prendere fuoco in piena corsa.
In nome della sua terribile grandezza scenderò fra volontari tormenti.
Scenderò nel sepolcro e il terzo giorno risorgerò,
e come le zattere discendono i fiumi,
per il giudizio, a me, come chiatte in carovana,
affluiranno i secoli dall’oscurità.
(B. Pasternak, da L’orto del Getsemani)
Monastero San Damiano – Borgo Valsugana
Carissimi fratelli e sorelle, il Signore vi dia pace!
Siamo entrati e viviamo il tempo della Quaresima con il cuore sempre più oppresso, forse anche purtroppo ormai un po’ assuefatto, da tutto ciò che travaglia drammaticamente il nostro mondo. Eppure proprio questo nuovo tempo quaresimale con la sua meta, che è la Pasqua del Signore, ci vuole far tornare al dono di Dio che agisce e persiste dentro la nostra storia. È il dono della resurrezione, della vittoria del Signore sul male e sulla morte.
Gli uomini lo sappiano o no, Cristo è risorto! Oggi più che mai la nostra fede ci sfida a prenderne rinnovata coscienza e persino a esultarne. Parliamo di quell’esultanza pasquale che ci fa responsabili che gli altri sappiano e credano, vedano e sentano, partecipino di questa vittoria e di questa gioia (A. Schmemann). E questo non nonostante quanto sta avvenendo nel mondo, ma perché proprio ora ce n’è più bisogno che mai.
Carissimi, con questi sentimenti vi auguriamo che la resurrezione di Cristo non sia semplicemente il motivo di una celebrazione annuale, ma la fonte della forza e della trasfigurazione della vita.
Buona Pasqua!
Con il nostro ricordo e la nostra gratitudine
le vostre sorelle Clarisse
