Buon anno in Gesù, senso della storia

Pubblicato giorno 31 Dicembre 2017 - ARTICOLI DEL BLOG, Briciole di pensieri

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in foto: il mare di Galilea

Vi sono misteri nei quali bisogna

avere il coraggio di gettarsi,

per toccarne il fondo,

come ci gettiamo nell’acqua,

certi che essa si aprirà sotto di noi.

Non ti è mai parso che vi siano delle cose

alle quali bisogna prima credere per poterle capire?

Jan Dobraczynski

“C’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore”.

E’ così che il Vangelo introduce la storia di questo uomo anziano di nome Simeone.

È lui la vera icona dell’attesa.

Un’intera esistenza passata ad attendere quel momento, quel dono straordinario di poter avere tra le braccia questo bambino.

Gesù rappresenta il Senso della vita.

E tutta la nostra esistenza è una continua ricerca di questo senso, di questo mistero che trasfigura tutte le cose, di questo nocciolo duro e affidabile che rende ogni giorno degno.

Simeone è un monito per ciascuno di noi, egli ci ricorda che dobbiamo credere di più a ciò che il Signore ci mette nel cuore più che all’evidenza delle cose che sembrano invece dirci che il tempo passa e noi abbiamo atteso invano.

Dio non ci tradirebbe mai mettendoci nel cuore qualcosa per poi negarcelo nella realtà. Attendere è un altro modo di dire che dobbiamo fidarci. 

E chi si fida forse un giorno potrà fare l’esperienza di quest’uomo che posseduto davvero da un’incontenibile gioia profetizza parole straordinarie:

“Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù (…), anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo: “Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo vada in pace, secondo la tua parola, perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza (…)”.

Che Dio ci conceda di poter un giorno vedere con i nostri occhi la speranza che ci portiamo nel cuore.

Ma fino a quel giorno dobbiamo sempre domandarci se vogliamo vivere rassegnati o vivere come quest’uomo. Simeone è il contrario della rassegnazione.

Di lui potremmo invece dire che c’è l’eterna giovinezza, perché giovane è chi ancora si aspetta qualcosa dalla vita.

La giovinezza non è mai un fatto anagrafico ma una questione di attese vive o rassegnazioni tenute a bada.

L’augurio per questo 2018 è quello di vivere a pieno ciò che preparerà, quello che già è promesso.

G.R.

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