
5. Chiara: una donna che cammina con la Chiesa
Conosciamo quante difficoltà Chiara dovette superare per ottenere l’approvazione della sua Regola: difficolta di Cardinali e Papi che nonostante l’amassero e l’ammirassero, non riuscivano comprendere e a considerare praticabile la vita evangelica secondo lo specifico del suo carisma. Chiara però non ha mai avuto parole di condanna o di mancanza di rispetto per la Chiesa, mai un accenno di rottura perché, per lei, camminare con Cristo, cioè osservare “per sempre la santa povertà e umiltà di nostro Signore Gesù Cristo e della sua santissima Madre e il santo Vangelo“, è possibile solo camminando al passo della Chiesa, “sempre soggetti ai piedi della stessa santa Chiesa, saldi nella fede cattolica” (RsC 12,13).
Una Chiesa che è sì quella trionfante, che Chiara contempla nella sua gloria ma, allo stesso tempo, è quella militante segnata dalla fragilità e dall’incoerenza umana. In questa Chiesa ella vuole che le sue sorelle rimangano fedeli nella via di Cristo (cfr. TestsC 74-75), e per questo invoca su di loro la benedizione di Dio affinché possano “crescere in grazia e virtù tra i suoi servi e le sue serve nella Chiesa militante, esaltandoli e glorificandoli in cielo nella Chiesa trionfante tra i suoi santi” (BCan 9-10).
Pausa di silenzio
Preghiamo
Signore nostro Dio, tu sei stato per la madre santa Chiara un Padre colmo di tenerezza, l’hai rafforzata con il tuo Spirito perché, in povertà e umiltà servisse la Chiesa, Sposa amatissima del tuo Figlio, e perché ne sostenesse le membra deboli e vacillanti: fa’ che anche noi, riconoscendoci peccatrici ma chiamate alla santità, contribuiamo nella Chiesa alla salvezza del mondo. Per Cristo, nostro Signore.