7. Chiara: una donna che cammina con tutta la creazione
Al tempo di Francesco e Chiara non si parlava di ecologia ma entrambi vivevano quel che questa parola significa, cioè, l’ammirazione e il rispetto per ogni essere del creato nella comprensione che tutto è interdipendente. Il modo con cui Francesco e Chiara vivevano l’ecologia aveva un valore aggiunto, quello della fede che sta a fondamento e che costituisce il compimento, l’orizzonte più alto offerto all’uomo: la possibilità, cioè, di riconoscere che tutto “de te, Altissimo, porta significazione”. Per questo san Giovanni Paolo Il, nel 1979, proclamò il Poverello “patrono celeste dei cultori di ecologia“.
Anche se non così esplicitamente, ma non meno intensamente, si può attribuire lo stesso a Chiara. Infatti, lei visse in stretta relazione con la natura che la circondava, abitando a San Damiano con sobrietà, lavorando con le proprie mani, lavando i piedi delle sue sorelle e lodando sempre Dio per le sue creature, come insegnava alle sorelle che servivano fuori del monastero, esortandole “che quando vedessero gli alberi belli, fioriti e frondosi, dovevano lodare Dio; e allo stesso modo, quando vedessero gli uomini e le altre creature, lodassero sempre Dio per ogni cosa e in ogni cosa” (Proc 14,9).
Preghiamo
Pausa di silenzio
Altissimo, onnipotente e buon Signore, tue sono le lodi, la gloria, l’onore e ogni benedizione! Con la madre santa Chiara ti confessiamo, lodiamo e benediciamo per la tua gloria che risplende nelle tue creature. Donaci di rispettare, promuovere e custodire il dono della creazione per il bene nostro e delle generazioni che verranno. Per Cristo, nostro Signore.
