
Domenica 12 ottobre
Tornò indietro lodando Dio…
«La tua fede
ti ha salvato»
Gesù è in cammino verso Gerusalemme dove compirà la sua missione, il suo nome: Dio salva.
Entrando in un villaggio, dieci lebbrosi gli chiedono pietà, che per loro significa liberazione dal male che li allontana da Dio e dagli uomini. Gesù li guarisce mentre obbediscono al suo mandato di andare dai sacerdoti affinché fosse constatata la guarigione. Uno straniero, vedutosi guarito, torna da Gesù, lodando Dio. Lo slancio della gratitudine, facendolo tornare indietro, in verità lo fa andare avanti, riconoscendo in Gesù colui davanti al quale prostrarsi come a Dio; così per la sua fede la guarigione diventa totale nel corpo e nello spirito.
Occorrono coraggio e umiltà per tornare indietro nel nostro cammino per ritrovare Gesù salvatore e lodare Dio per i benefici ricevuti.
Lunedì 13 ottobre
Qui vi è
Uno più grande
Gesù invita le folle, che si accalcano attorno a lui, all’ascolto e alla conversione, a riconoscerlo più grande del re Salomone e del profeta Giona.
Gesù per tutte le generazioni rimane un segno perché tutti possano essere salvati e non condannati nel giudizio. Gesù è il figlio dell’uomo che verrà innalzato in croce dalla quale regnerà, compiendo le profezie. Il segno è lui in croce, manifestazione dell’amore del Padre che dona il Figlio amato, dell’amore del Figlio amante dell’umanità-sposa, dell’amore dello Spirito vivificante. Questo amore vince la morte.
Oggi nel fare il segno della croce ringraziamo Dio per il suo amore, per il dono della fede e della perseveranza in essa. Che anche la nostra generazione possa incontrare Gesù, accogliere la sapienza del vangelo e la vita nuova.
Martedì 14 ottobre
Date piuttosto in elemosina…
per voi tutto sarà puro
Gesù in varie occasioni della vita quotidiana coglie il momento favorevole per portare la buona notizia del vangelo che libera e salva.
Oggi è in casa di un fariseo che lo ha invitato a pranzo: per coglierlo in fallo o per incontrarlo sinceramente? Gesù non fa le consuete abluzioni e, intuendo la meraviglia del fariseo, interviene con un insegnamento: la vera purità riguarda il cuore, l’interiorità, non le cose esterne all’uomo. Più importante e necessaria è l’igiene interiore del cuore da dove proviene uno sguardo secondo Dio verso le cose, gli uomini, se stessi. Dare in elemosina è gesto di amore, che rende puro l’interno e l’esterno.
Gesù ha dato tutto se stesso nel pane e nel vino. Dio ci dia la capacità di donare con cuore puro e la gioia di partecipare al banchetto nel suo regno.
Mercoledì 15 ottobre
La giustizia
e l’amore di Dio…
le cose da fare
Gesù, mentre è a pranzo dal fariseo che lo ha invitato, continua il suo dialogo con lui e gli altri invitati, farisei e dottori della legge.
Le sue parole dai toni forti dicono il suo prendersi cura, da buon maestro, anche di loro. Il termine aramaico farisei significa i separati; infatti si consideravano diversi dagli altri, migliori, per il loro rigorismo nell’osservare la legge. Gesù indica loro la via della vera comunione con Dio: non basta osservare le norme, ma occorre vivere nella giustizia e nell’amore.
Il termine guai ha valore di minaccia, ma, in modo più tenue, indica anche che una cosa non va fatta perché potrebbe comportare conseguenze spiacevoli. Gesù aveva già parlato di guai dopo aver proclamato le beatitudini. Lasciamoci correggere da Gesù e saremo beati!
Giovedì 16 ottobre
A questa generazione
sarà chiesto conto
Gesù parla secondo la sapienza di Dio. La storia di generazione in generazione si compie in lui. I profeti per avere trasmesso la parola di Dio sono stati perseguitati e uccisi. Il loro sangue versato grida a Dio.
Nel grido di Gesù sulla croce («Dio mio, Dio mio…») trova compimento ogni grido. Il chiedere conto del sangue versato significa far prendere coscienza delle opere che conducono alla morte, che impediscono l’entrata nel regno dei cieli. La chiave per entrare è l’amore verso Dio, il prossimo e se stessi. Il sangue versato di Gesù che si dona per amore, con amore, riscatta tutti gli uccisi e gli uccisori. Nell’eucaristia, ogni giorno, il suo sangue viene offerto per la salvezza di molti.
Oggi per Gesù inizia il processo più serrato che lo porterà alla morte, che sarà vinta dalla sua risurrezione.
Venerdì 17 ottobre
Dico a voi,
amici miei:
non abbiate paura
Gesù, dopo l’incontro-scontro con i farisei, si rivolge ai discepoli insegnando a guardarsi dalla loro ipocrisia.
Nascosto-svelato, segreto-conosciuto, tenebre-luce, stanze più interne-terrazze: immagini di contrasti usate da Gesù per insegnare ad essere veri, senza ipocrisia, in ogni situazione. Invita i discepoli, suoi amici, a non avere paura di annunciare la verità, anche se ciò porta alla morte del corpo. È importante per cosa, per chi e come si vive e si muore. Dio custodisce ciascuno. Il valore di chi è amato da lui è grande; a lui tutto è possibile, anche contare i capelli del capo, prendendosi cura delle cose più piccole.
Donaci, Gesù, il coraggio della verità e di amarti, anche se ciò chiede di morire, sapendo che il corpo anche se muore risorgerà in te.
Sabato 18 ottobre
Lo Spirito santo vi insegnerà
in quel momento
ciò che bisogna dire
Gesù parla ai discepoli della loro testimonianza. Lo Spirito paraclito, maestro interiore, insegnerà loro cosa dire quando saranno davanti ai tribunali religiosi o civili.
Risuona l’esperienza dei primi cristiani, della Chiesa nascente. Paraclito è chi sta dietro e suggerisce le risposte, senza sostituirsi a chi è interrogato, istruendolo con la sapienza di Dio e consolandolo. Anche noi siamo chiamati a scegliere Gesù davanti ad ambienti e persone che non lo conoscono o che lo rinnegano. Lo Spirito santo è ancora all’opera e dà forza a tanti cristiani che nei diversi continenti sono perseguitati per la fede e il bene. La testimonianza fedele ha un risvolto per la vita eterna.
A chiunque offrirà questa testimonianza al Figlio, lui stesso, il Figlio di Dio, la restituirà in cielo: mirabile scambio!