Commenti ai vangeli della I settimana di Avvento, anno C

Pubblicato giorno 29 Novembre 2024 - ARTICOLI DEL BLOG, Il Vangelo di oggi

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Domenica, 1 dicembre

Vedranno

il Figlio

dell’uomo

 

Inizia di nuovo il tempo d’avvento, un nuovo anno liturgico!

Siamo invitati a guardare il Figlio dell’uomo, ad alzare lo sguardo, a vegliare e a pregare per ricevere forza e vivere tutto con lo sguardo di Dio. Alzare lo sguardo, il capo, significa non ripiegarsi su di sé, non lasciare che il cuore si appesantisca per le preoccupazioni e i mali presenti. Alzando lo sguardo vedremo quello del Figlio che si è fatto uomo e che celebreremo ancora nel prossimo Natale. Incontrato lo sguardo del Figlio, potremo riabbassare il nostro sulle situazioni del mondo, della Chiesa, della nostra famiglia, e su noi stessi, con la luce e la mitezza intraviste.

Così potremo guardare ogni cosa con gli occhi di Gesù, che ci manifestano lo sguardo del cuore misericordioso del Padre buono!

 

Lunedì, 2 dicembre

Verrò e lo guarirò…

Verranno

dall’oriente e dall’occidente

 

Gesù verrà! Il centurione muove il primo passo verso Gesù, spinto dalla compassione per il suo servo sofferente; la sua preghiera è semplice: non chiede nulla, presenta solo la situazione a Gesù.

Gesù è venuto per la salvezza di tutti e le sue opere di guarigione ne sono un segno. L’umiltà del centurione meraviglia Gesù che opera il miracolo a distanza, ed ammira e riconosce la fede grande del centurione pagano. Per incontrare il Signore che viene, occorre prepararsi con cuore compassionevole e ravvivare la fede in lui, andandogli incontro con vivo desiderio. Il Signore è venuto, viene, verrà: in ogni tempo è presente!

Molti dall’oriente e dall’occidente sono chiamati ad entrare nel regno dei cieli, accogliendo già, qui e ora, la vicinanza, la guarigione, la salvezza, donate da Dio in Gesù.

 

Martedì, 3 dicembre

Beati

gli occhi

che vedono

 

In questi primi passi del tempo d’avvento siamo chiamati a riscoprire la venuta del Signore, a ravvivare l’attesa del suo ritorno, a purificare il cuore e la mente per poterlo vedere nella sua piccolezza di bambino che nascerà a Betlemme.

Tutta la storia aspettava il nostro Salvatore: così cantiamo! L’atteso dell’antico testamento è arrivato, è lui. Gesù gioisce, esulta e loda il Padre per il compimento della promessa antica e chiama beati quanti lo vedono ora sulle strade di Palestina.

Beati siamo anche noi quando lo accogliamo nella parola e nel pane di vita, quando ci lasciamo coinvolgere dalle cose di Dio, dalla sua sapienza e benevolenza.

Lasciamoci contagiare dalla gioia di Gesù nell’esultanza dello Spirito, rendendo lode al Padre, che lo ha mandato per renderci beati.

 

Mercoledì, 4 dicembre

Sento

compassione

 

Vieni, Signore Gesù!

È l’invocazione, il grido, che nel tempo d’avvento risuona più volte. Stiamo celebrando la venuta del Signore, giunto in un determinato tempo per compiere le profezie antiche. Era atteso quel Signore che avrebbe preparato un banchetto, asciugato le lacrime, eliminato la morte. Per questo i profeti esultavano nella speranza della salvezza, di questa sua venuta. Il Signore Gesù compie questa speranza guarendo e saziando quanti andavano a lui. Oggi, Gesù continua a venire e, attraverso la Chiesa, a dispensare ancora la salvezza, la guarigione, il pane di vita, che è lui.

La compassione di Gesù rimane nella storia attraverso la nostra adesione a lui nella quale possiamo compiere le sue opere di misericordia, suscitando in molti ancora l’esultanza per la salvezza.

 

Giovedì, 5 dicembre

Entrerà nel regno dei cieli

colui che fa la volontà

del Padre mio

 

Gesù è venuto a fare la volontà del Padre, e la volontà del è che tutti siano salvi.

Gesù, che significa Dio salva, è venuto per la salvezza di molti, per fare entrare tutti nel regno dei cieli. «Dio ci ha creati senza di noi, ma non ci salva senza di noi», diceva sant’Agostino. Noi siamo chiamati ad accogliere il dono della salvezza, ascoltando la parola e mettendola in pratica: questa è la saggezza. Abbiamo bisogno di un fondamento stabile e sicuro per edificarci e resistere, poi, alle intemperie e ai travagli che incontreremo nella vita.

Il fondamento, la roccia, è Gesù, che ha riedificato in se stesso l’uomo, amando fino alla fine. In lui confidiamo sempre perché è una roccia eterna (cfr. Is 26, 4). Chiunque lo attende e lo invoca può rinascere a vita nuova ed entrare nel suo regno.

 

Venerdì, 6 dicembre

Avvenga per voi

secondo la vostra fede

 

Il tempo d’avvento è riscoperta e approfondimento della nostra fede, verifica dell’accoglienza del Signore nella nostra vita, è ravvivare il desiderio del suo ritorno, attendendolo con gioia e compiendo opere di misericordia.

Gesù è venuto, viene e verrà! È la nostra fede! Grazie a questa fede, dono suo, può continuare a venire nel nostro mondo travagliato, tra l’umanità sofferente, accecata da splendori passeggeri, schiava del male e delle scelte di morte.

Vieni, Signore, Gesù! È il grido, che gli rivolgiamo giorno per giorno fino alla notte di Natale. Vieni, Signore, guarisci, dona luce agli occhi e ai cuori ottenebrati da falsità.

Fa’ che tutti possano accogliere, tra le tante notizie, la buona notizia della tua venuta salvifica, del tuo essere sempre Dio-con noi, l’Emmanuele.

 

Sabato, 7 dicembre

Il regno dei cieli

è vicino

 

Gesù è venuto per la salvezza di tutto l’uomo. Chi ha fede può già ora appartenere al regno dei cieli.

Il regno dei cieli è Gesù stesso in mezzo a noi. Egli è il re di giustizia e di pace, venuto a redimere l’uomo; è il buon pastore venuto a radunare il suo gregge; è il maestro venuto ad insegnare a compiere le sue opere per vincere il male e il principe di questo mondo, «il nemico del genere umano», come l’ha definito santa Chiara.

Chiediamo al Signore di poter sentire compassione per i fratelli e le sorelle stanchi e sfiniti, bisognosi del vangelo del regno, e di rispondere alla nostra vocazione con fedeltà, generosità e gratuità, come Maria e come Giuseppe che con il loro hanno permesso a Gesù di venire nel mondo.

Continuiamo ad invocare insieme: Vieni, Signore, Gesù!

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