Commenti ai vangeli della II settimana di Quaresima anno A – dal Calendario del Patrono d’Italia

Pubblicato giorno 23 Febbraio 2024 - ARTICOLI DEL BLOG, Il Vangelo di oggi

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Domenica 25 febbraio

Sei giorni dopo,

Gesù fu trasfigurato davanti a loro…

«Questi è il Figlio mio, l’amato:

ascoltatelo!»

 

L’evangelista Marco riferisce che la voce dalla nube dice del Figlio: Ascoltatelo! E Pietro, «testimone oculare della sua grandezza», dopo la risurrezione di Gesù, potrà dire: «Questa voce – della maestosa gloria – noi l’abbiamo udita discendere dal cielo mentre eravamo con lui sul santo monte».

L’invito del Padre ci accompagni nel cammino che oggi fa tappa sul monte, ci illumini se ancora non riusciamo a comprendere tutto della vita da risorti. La nube che custodisce la fecondità della pasqua di Gesù avvolga anche noi, così come Gesù si dona a noi in poca apparenza di pane, nella povertà della parola.

Proprio così trasfigura la nostra vita, la conforma alla sua, tappa dopo tappa in questa quaresima benedetta.

 

 

26 febbraio lunedì

Con la misura con la quale misurate,

sarà misurato a voi in cambio

 

Perché la misericordia non resti un sentimento lasciato alla nostra instabile volontà, ci vengono offerte alcune indicazioni.

La prima consiste nell’essere misericordiosi, cioè nell’assumere la misericordia come stile interiore e modo costante di vivere. La possibilità sta nel fatto che siamo figli di un Dio che è misericordia e perciò nella fiducia di poter trovare in noi i tratti della sua immagine e somiglianza.

La seconda è di vigilare sulla tentazione di giudicare e condannare: un atteggiamento che impedisce di vivere l’identità di figli di un Padre misericordioso, e quindi di fratelli e sorelle tra noi.

La terza è di allenarsi a vivere con grande generosità, allargando le porte e gli spazi del cuore perché vi possa essere riversata una buona e abbondante misura di fraternità.

 

27 febbraio martedì

Chi si umilierà

sarà esaltato

 

L’autentica umiltà entra a poco a poco in noi attraverso una scelta di fondo, da rinnovare di volta in volta nelle diverse occasioni che la vita ci offre.

«Chi si esalterà… chi si umilierà»: in ogni circostanza e davanti alla vita in generale è data la possibilità di scegliere come porsi interiormente ed esteriormente. Una scelta che ha conseguenze nel futuro per il regno dei cieli e chiede uno sguardo che vada oltre il momento presente.

La trappola insidiosa è l’autocompiacimento vanitoso, mentre la via buona ha la guida sicura di Cristo: in lui il cristiano impara che l’umiltà si esprime nel servire e non nell’essere serviti.

Umiliarsi è perciò farsi piccoli accanto a Gesù e guardare e fare ogni cosa dalla prospettiva profonda del suo amore.

 

28 febbraio mercoledì

Che cosa vuoi?

 

Il terzo annuncio della passione del Figlio dell’Uomo segna drammaticamente l’ultimo tratto della salita verso Gerusalemme, dove tutto sta per compiersi. Eppure c’è ancora spazio per immaginare diversamente il destino di Gesù e passare subito alle parole che sembrano alludere ad una fine di gloria per lui e per chi lo segue: il terzo giorno risorgerà!

Il regno di cui Gesù ha parlato più volte lungo la via fa emergere desideri di prestigio mondano; nel regno di Dio, invece, il primato non sta nel sedersi a destra e a sinistra del trono, ma nell’alzarsi per servire e dare la vita.

Per cambiare logica ed entrare nella gloria del Figlio dell’Uomo bisogna continuamente porsi con sincerità davanti alla domanda di Gesù: Che cosa vuoi? Che cosa cerchi in ciò che fai e vivi come cristiano?

 

29 febbraio giovedì

Ma Abramo rispose:

«Hanno Mosè e i Profeti: ascoltino loro»

 

Il ricco, che non si è mai accorto del povero Lazzaro, è mosso a pietà almeno per i suoi fratelli, ai quali vorrebbe risparmiare i tormenti degli inferi. Ma Abramo risponde che l’evento insolito di un morto che viene ad ammonire i vivi è inutile per chi non ascolta Mosè e i Profeti. Da questi infatti viene la parola di Dio che insegna a vivere bene giorno per giorno facendo giustizia al povero e purificando il cuore dalla superbia e dall’avarizia.

La conversione vera non nasce dallo spavento dei tormenti negli inferi, ma dall’accoglienza dello Spirito. Gesù risorto non è un morto tornato dall’oltretomba per ammonire, ma il dono della presenza di Dio tra noi, che ci aiuta a vivere il vangelo di pace, preparando fin d’ora l’esistenza alla beatitudine eterna dei poveri.

Venerdì 1 marzo 2024

A voi sarà tolto il regno di Dio

e sarà dato a un popolo

che ne produca i frutti

 

La parabola descritta nel vangelo di oggi ci offre una lettura della storia della salvezza e allo stesso tempo ci fa intravvedere e rileggere anche la storia di oggi.

La misericordia di Dio è sempre all’opera: ha visitato e accompagnato il suo popolo ma questo popolo si è allontanato dalla sua promessa e dalla sua parola seguendo le proprie vie e operando con malvagità. La lettura di questo brano del vangelo provoca anche noi a interrogarci su come viviamo, su come sappiamo scorgere e accogliere la misericordia di Dio che si dispiega e si manifesta nei nostri giorni.

In questo tempo di conversione lasciamo che questa parola interpelli i nostri pensieri e il nostro agire per accogliere e vivere in verità la misericordia del Signore.

 

 

Sabato 2 marzo 2024

«Padre!»

«Figlio!»

 

Il vangelo odierno ci propone la parabola del Padre misericordioso, una parabola conosciuta che ci immette nel cuore e nella verità del cammino quaresimale.

Il cammino e l’agire dei due fratelli rispecchia tanti nostri percorsi di vita che intrecciano lontananza e conversione, fiducia e rabbia, ritorno e risentimento. Sono alcuni dei sentimenti che vivono i due fratelli e che tante volte viviamo anche noi.

L’intero percorso è riletto attraverso il cuore del Padre misericordioso e buono che conosce i nostri cuori e a tutti dona la sua benevolenza, avvolgendoci nel suo abbraccio.

Affidiamo la nostra vita e il nostro cammino quotidiano alla salvezza e misericordia del Padre.

 

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