Commenti ai vangeli della IV settimana di Quaresima anno B – Calendario del Patrono d’Italia

Pubblicato giorno 8 Marzo 2024 - ARTICOLI DEL BLOG, Il Vangelo di oggi

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10 marzo Domenica IV di Quaresima

Dio ha tanto amato il mondo

da dare il Figlio unigenito

perché chiunque crede in lui

non vada perduto,

ma abbia la vita eterna

 

Dio ha creato per amore l’universo e ha donato la sua creazione all’uomo e alla donna perché custodissero la terra coltivandola. Ma essi si sono impadroniti del dono di Dio seguendo le inclinazioni del male che distrugge e divide dal fratello, generando violenza e morte.

Dio invece nella sua infinita misericordia ha tanto amato il mondo da mandare il Figlio amato, che è venuto nella debolezza della nostra carne. Ha preso su di sé i nostri dolori e i nostri peccati, fino a morire sulla croce come uno schiavo malfattore. Per grazia, gratuitamente ha salvato i  fratelli e le sorelle unendoli a sé.

Credere in lui, per tutti crocifisso e risorto per tutti, dona la vita eterna. Seguire i suoi passi conduce a compiere con lui il disegno del Padre, a gustare la sua misericordia insieme con gli altri.

 

11 marzo lunedì della IV settimana

Ecco, io creo nuovi cieli e nuova terra

«Signore, scendi prima che il mio bambino muoia».

«Va’, tuo figlio vive»

 

Gesù è venuto a prendersi cura delle nostre infermità. I segni del regno di dio che egli rende presente, li compie per la nostra gioia, per la salute fisica e spirituale.

Nascono da una nostra mancanza, da un nostro dolore, ma chiedono la fede, la fiducia in Dio che opera in Gesù con la potenza dello Spirito santo. Occorre credere che Gesù può guarirci nel modo da lui scelto, che spesso non risponde alle nostre attese, ma ci dona qualcosa di più grande: la forza della vita.

La luce dello Spirito santo ci dà occhi per vedere i segni, per lasciare che operino quello che Dio vuole. Allora la vita che palpita in noi è comunione con Gesù, come fratelli e sorelle che esultano in lui.

 

12 marzo martedì della IV settimana

Alzati, prendi la tua barella e cammina!

Ecco, sei guarito.

Non peccare più,

perché non ti accada qualcosa di peggio

 

Giunto a Gerusalemme Gesù entra nello spazio di una piscina, dove, tra i tanti, vede un uomo paralizzato da 38 anni e gli chiede: «Vuoi guarire?». Egli risponde che attende qualcuno che lo immerga nell’acqua.

Gesù non ha bisogno di quell’acqua: è lui stesso l’acqua viva che rende nuovi, come accade nel battesimo. La sua parola è vita e dice al malato: «Alzati e cammina!», ed egli si alza ed esce portando la barella. Chi lo vede, ed è osservante scrupoloso della legge, gli dice che è in colpa, perché di sabato non è lecito portare la barella. Il guarito risponde di aver fatto come gli ha detto il guaritore. Gesù lo incontra nel tempio e gli chiede di non peccare più.

La guarigione donata da Gesù risana anche il cuore, perché possa seguire i suoi passi cercando la volontà di Dio.

 

13 marzo mercoledì della IV settimana

Si dimentica una donna del suo bambino?

Io non ti dimenticherò mai.

Chi ascolta la mia parola

e crede in colui che mi ha mandato,

ha la vita eterna

 

Dio si prende cura della creazione, di quanti ha creato a sua immagine; ci ama con la tenerezza della madre per il suo bambino.

Ma noi facciamo fatica a convertire la nostra immagine del Dio giudice a quella del Padre misericordioso che sempre perdona. A tutti noi deboli e peccatori ha mandato il Figlio amato, il quale opera compiendo la volontà del Padre che è la nostra salvezza. Gesù e venuto a prendere su di sé le nostre debolezze, a liberarci dal peccato e dalla morte attraverso la croce e la risurrezione. Scandalizza chi è attaccato all’osservanza esteriore della legge: lo condanna perché perdona i peccatori e li chiama a seguirlo, mentre cerca di farlo morire.

Credere in lui ci libera dall’attaccamento a noi stessi, ci insegna ad amare tutti, donando la nostra vita come lui ha fatto.

 

14 marzo giovedì della IV settimana

Le opere che il Padre

mi ha dato da compiere, testimoniano di me

che il Padre mi ha mandato

 

Dio è misericordia: ci chiama ad accoglierla in noi e a riversarla sulle sorelle e i fratelli.

Ha tanto amato il mondo da dare il Figlio amato, venuto nella nostra carne per manifestare la misericordia: credere in lui dà la vita eterna. La sua parola è verità: rende presente l’amore di Dio, libera dal male rendendo suoi figli e figlie. La conversione, il cambiamento del cuore, nascono dalla fede in lui, dal seguirlo nel cammino, dall’ascolto della Parola che vince l’egoismo, la mondanità, la sete di potere. Rende aperti ai testimoni che lo Spirito mette sulla nostra strada, uomini e donne che il mondo rifiuta, come ha rinnegato e ucciso Gesù.

Perché il dio denaro e il dio potere offuscano la mente e il cuore generando disprezzo per l’altro, invidia, violenza, guerra e fame.

 

15 marzo venerdì della IV settimana di Quaresima

Chi mi ha mandato è veritiero.

Io lo conosco perché vengo da lui

ed egli mi ha mandato.

 

Gesù cammina per le strade della Galilea consapevole che la sua ora si avvicina.

Giunto a Gerusalemme per la festa delle Capanne, la gente si interroga su di lui: sa che è galileo, ma le sue parole e i suoi gesti non corrispondono al messia potente che fa azioni strabilianti. Il suo vivere in mezzo ai poveri, prendendosi cura di loro, la sua chiamata alla conversione del cuore non sono compresi.

Affermando di essere mandato dal Padre scandalizza, perché si fa uguale a Dio pur essendo uomo; perciò è ritenuto un bestemmiatore. Il tentativo di arrestarlo è vano, perché non è ancora giunta la sua ora di donarsi sulla croce.

Siamo invitati a comprendere chi è Gesù, lasciandoci infiammare il cuore dalla Parola, per accogliere nel suo amore la croce quotidiana.

 

16 marzo sabato della IV settimana di Quaresima

«Costui è davvero il Profeta!»

«Costui è il Cristo!»

«Mai un uomo ha parlato così»

 

Chi è Gesù? La domanda se la pone chi è benevolo verso di lui e pensa che sia il messia atteso.

I capi che lo condannano sono convinti di sapere tutto e sono decisi nel toglierlo di mezzo. Rifiutano di compiere l’unica cosa saggia, proposta da Nicodemo che era andato da lui di notte: ascoltarlo!

Il dilemma interpella anche noi oggi, immersi in un mondo che non dialoga, vive la tristezza del suo individualismo con conflitti e guerre, opprimendo i poveri e chi li soccorre, abbagliato dal denaro e dal potere. Possiamo trovare pace e salvezza soltanto in Gesù, per noi Crocifisso risorto.

Ascoltando la sua parola e le parole delle sorelle e dei fratelli, accettando la lotta quotidiana nella logica della croce.

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