Commenti ai vangeli della XX settimana del tempo ordinario – Calendario del Patrono d’Italia

Pubblicato giorno 16 Agosto 2024 - ARTICOLI DEL BLOG, Il Vangelo di oggi

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Domenica 18 Agosto

Gesù disse alla folla:

«Io sono il pane vivo, disceso dal cielo.

Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno

e il pane che io darò

è la mia carne per la vita del mondo»

 

In questo brano troviamo una delle sette espressioni poste sulle labbra di Gesù dall’evangelista Giovanni per rivelare al lettore la sua identità.

Queste espressioni sono composte da una prima parte sempre uguale, «io sono»: sono le parole che Dio utilizza nell’antico testamento per rivelarsi all’uomo. Gesù aggiunge poi un predicato: pane della vita, luce del mondo, porta, buon pastore, risurrezione e vita, via, verità e vita, vite.

Queste sette parole abbracciano tutto ciò che l’uomo cerca per accedere alla vita in pienezza: questa è la vita eterna, che ci viene offerta qui ed ora, mentre ci nutriamo del corpo e del sangue del Signore Gesù, per diventare partecipi della sua stessa vita.

 

Lunedì 19 Agosto

Il giovane se ne andò,

triste;

possedeva infatti

molte ricchezze

 

La ricchezza tenuta per sé sottochiave paralizza, chiude gli orizzonti, soffoca e genera tristezza.

Non così per chi ha il coraggio di condividerla, per chi la baratta con la libertà di seguire il Cristo povero tra i poveri. Anche il bene prezioso di una vita moralmente irreprensibile non apre l’ingresso al regno dei cieli. La porta di accesso alla gioia del regno è una sola: Gesù stesso. Egli ci invita a passare attraverso di lui, a non temere di lasciare i nostri beni che passano, ogni genere di sicurezza se vogliamo godere della sua amicizia e gustare la sua intimità.

Ci esorta: «Io sono la porta…le mie pecore ascoltano la mia voce, io le conosco ed esse mi seguono. Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano».

 

Martedì 20 Agosto

Noi abbiamo lasciato tutto

e ti abbiamo seguito;

che cosa dunque ne avremo?

 

Siamo costantemente tentati di ridurre la nostra relazione con Dio e con gli altri alla logica del do ut des.

Persino le rinunce fatte per seguire Gesù e il suo vangelo possono trasformarsi in un merito da esibire davanti a Dio. Sembrerebbe impossibile sottrarsi a questo movimento contrattuale. Tuttavia, ciò che è impossibile agli uomini non lo è a Dio; lui che vuole la nostra felicità non chiede dazi, ma ci copre di promesse. Gesù, che ci ha rivelato il volto e il volere del Padre, è venuto perché abbiamo la vita e l’abbiamo in abbondanza. Ci chiede di fidarci di lui, della sua parola.

Se abbandoniamo la vecchia economia del possesso, del tornaconto, possiamo sperimentare il centuplo dei beni, scopriamo una nuova comunione: fratelli, sorelle, madri, padri, figli che non sapevamo di avere.

 

Mercoledì 21 Agosto

Andate

anche voi

nella vigna

 

Di fronte a questa parabola evangelica ci è spontaneo immedesimarci negli operai della prima ora e appoggiare la loro protesta.

Perché non provare invece a metterci nei panni degli operai chiamati per ultimi? Che gioia sentirsi chiamare dopo lunga e faticosa attesa; oppure, che stupore essere intercettati nella propria indolenza, pigrizia o indifferenza. È sorprendente quando c’è qualcuno che pensa anche a noi, che crede fino all’ultimo che possiamo fare qualcosa di utile, di bello, qualcosa che noi stessi non avremmo immaginato o creduto possibile.

Acconsentire all’invito di questo padrone-Padre non è solo andare in una vigna a lavorare, è ritrovarsi in una famiglia; è riconoscersi figli e accorgerci che possiamo sempre più diventare tali a immagine e somiglianza di Gesù, il Figlio.

 

Giovedì 22 Agosto

Il banchetto nuziale

è pronto!

 

Non me l’aspettavo e invece vengo invitato a una festa di nozze e per di più nell’invito c’è scritto di non portare regali. Quali sono i miei sentimenti di fronte a questo invito? Cosa si mette in moto dentro di me? Come mi preparo?

Ecco, il vangelo di oggi ci parla di Dio, ci parla del regno di Dio come di un banchetto di nozze al quale sono invitato, gratuitamente. Dio vuole solo renderci partecipi della sua gioia. Non ha importanza la condizione sociale o esistenziale in cui ci troviamo, siamo invitati, attesi, desiderati.

Consapevoli di questo privilegio, liberiamoci da ogni scusa, guardiamo oltre il nostro piccolo mondo.

Dio muore dalla voglia di incontrarci per fare festa con noi.

 

Venerdì 23 Agosto

Qual è

il grande

comandamento?

 

L’amore è ciò che permette alla vita di essere vita. La regola dell’amore è: io voglio che tu viva.

Ma amare è difficile? Sì; però è possibile se abbiamo scoperto di essere amati. Amati da Dio, gratuitamente e senza misura. Così amati da morirne pur di riversarlo nella nostra vita attraverso il suo Spirito. Amare Dio allora è aprirsi al suo amore con gioia e stupore. Questo amore, quando accolto, aumenta e tracima come un fiume; possiamo solo mettere degli argini, orientarne il corso, ma questo amore alimentato dall’amore di Dio è diffusivo.

Amare Dio e amare il prossimo non è più un precetto o un comando della legge né un invito pressante dei profeti, ma è il modo di vivere naturale di chi ha accolto, gustato e abitato nell’amore gratuito di Dio.

 

Sabato 24 Agosto – San Bartolomeo, apostolo

Come

mi conosci?

 

L’apostolo Bartolomeo, o Natanaele, non si presenta come un personaggio simpatico: appare pieno di pregiudizi, sicuro di sé e delle sue idee. Ma è anche disposto a ricredersi, ad accogliere una verità diversa, a lasciarsi coinvolgere in una relazione che va più in profondità. Sentirsi chiamato per nome, conosciuto, fa scattare la luce per poter riconoscere in Gesù il messia atteso e cercato.

Lo sguardo libero e profondo di Gesù apre gli occhi a quest’uomo «in cui non c’è falsità» per mostrargli una strada da percorrere insieme. Nel nostro brano si rivelano molto importanti le mediazioni umane: è Filippo a invitare Natanaele verso Gesù; ma alla fine è Gesù stesso che apre ad un futuro di vita piena.

 

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