Commenti ai vangeli della XXII settimana del tempo ordinario – Calendario del Patrono d’Italia

Pubblicato giorno 30 Agosto 2024 - ARTICOLI DEL BLOG, Il Vangelo di oggi

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1 Settembre Domenica

Ogni buon regalo e ogni dono perfetto vengono dall’alto

e discendono dal Padre, creatore della luce…

Siate di quelli che mettono in pratica la parola,

e non ascoltatori soltanto

 

Dobbiamo ritornare ad ascoltare davvero la parola, dono grande di Dio. Per salvarci dalla malvagità, dalla tenebra che cerca di intristirci e rendere pesante ogni gesto, ogni pensiero.

Cerchiamo un piccolo spazio nelle nostre giornate, qualche momento per restare in silenzio, rientrare in noi stessi e ascoltare questo dono di luce e gioia che rende puro tutto ciò che tocca, che placa e regala pace. L’ascolto assiduo ed attento della parola, come fu per Maria, ci rende limpidi, luminosi, così che nulla di ciò che tocchiamo, mangiamo, diciamo, pensiamo, sia impuro.

Ritorniamo ogni giorno nel nostro cuore per accogliere il messaggio buono, la buona notizia, con desiderio, convinzione, gratitudine. Ne guadagnerà la nostra vita, ma anche le nostre relazioni e il mondo.

 

2 Settembre Lunedì

Venne a Nazaret, dove era cresciuto,

e secondo il suo solito, di sabato,

entrò nella sinagoga

e si alzò a leggere

 

Sono davvero certa che lo Spirito sia in me, in te, nell’altro? O mi lascio ingannare dall’apparenza?

Chi ti vedeva, Gesù, onesto falegname, vicino di casa gentile, non coglieva nulla di prodigioso. Ma come potevano non accorgersi dei tuoi occhi, della dolcezza della tua voce. Per rendersi conto di queste cose non basta vedere; bisogna guardare, concedere all’altro un attimo della propria vita, condividergli almeno un piccolo spazio nel cuore. L’altro va accolto, e per farlo occorre regalare un poco del nostro preziosissimo tempo; un dono che spesso viene ripagato in modo sorprendente, perché lo Spirito di Dio danza e canta in fondo al cuore di ognuno di noi.

Guardiamoci con attenzione, gentilezza e vero interesse; ascoltiamoci davvero perché lo Spirito che è nell’altro trovi consonanza con lo Spirito che è in noi.

 

3 Settembre Martedì

Nella sinagoga c’era un uomo con un demonio immondo

e cominciò a gridare forte:

«Basta! Che abbiamo a che fare con te, Gesù Nazareno?

Sei venuto a rovinarci?

So bene chi sei: il Santo di Dio!»

 

Il bene ed il male siedono spesso l’uno accanto all’altro, anche dentro di me, perché il nostro cuore è fatto di luce e di tenebra: in questo si gioca la nostra immensa libertà di figli.

Posso credere di pregare ma ho la mente che scappa inquieta, assordando in questo moto perpetuo le orecchie del cuore. Posso illudermi di ascoltare la tua voce, ma dopo cinque minuti non so più quel che hai detto. Magari, dopo averti sorriso mi volto e ti ferisco nel mio prossimo con una parola, uno sguardo…

Ma tu parlami ancora, parlami sempre Signore: che io possa ascoltare la tua voce e sappia davvero scegliere te; si dissolva la mia tenebra insieme ai suoi inganni. Soffi il tuo Spirito una volta ancora per ripulire il mio cuore e la mia mente così che io ti riconosca Signore della mia storia.

 

4 Settembre Mercoledì

La suocera di Simone era in preda a una grande febbre

e lo pregarono per lei.

Si chinò su di lei, comandò alla febbre

e la febbre la lasciò.

E subito si alzò in piedi e li serviva

 

Gesù guarisce la suocera di Simone e lei subito si mette a servire. Che la sua malattia fosse proprio la sensazione di non essere utile, la malinconia di chi si sente tagliato fuori? Che fosse la febbre tipica di tante persone buone che hanno dato la vita nelle piccole cose e che invecchiando si sentono senza scopo, sorpassate da chi è più giovane e occupa ogni spazio?

Tu Gesù doni nuove possibilità, chiami ancora al servizio, gioia dei semplici e dei puri di cuore. Grazie a questa guarigione tu ci rassicuri che c’è sempre spazio per servire, ad ogni età, in ogni condizione, così come ci viene dato nel momento in cui ci troviamo.

Davvero Gesù, tu guarisci perché sai di cosa abbiamo bisogno, cosa ci è davvero necessario e ci fa sentire felici.

 

5 Settembre Giovedì

Maestro, abbiamo faticato tutta la notte

e non abbiamo preso nulla;

ma sulla tua parola

getterò le reti

 

Una lunga notte vuota. Sono triste, stanca, delusa. Non vedo prospettive, mi sento in trappola, non so avanzare, ma fatico a restare dove sono.

Ecco la tua voce mi sorprende, più forte di ogni mia sconfitta e delusione, mi invita ad andare, prendere il largo, di nuovo, ad avere fiducia in te, Signore di ogni storia. Non c’è tempo per la tristezza, il lamento, non vedi quanto c’è da fare? Butta le reti! al di là della fatica, con fiducia, obbedendo alla mia voce. Fidati di me perché tutto è tuo: il mondo, la vita, la morte, il presente, il futuro e tu sei mio ed io sono del Padre.

Con me, nel tuo cadere e nel tuo rialzarti, puoi vivere ogni istante come il vero miracolo che è, far splendere la vita del tuo prossimo e dare un senso finalmente anche alla notte, al vuoto, alla sconfitta.

Vieni. E seguimi!

 

6 Settembre Venerdì

I discepoli di Giovanni digiunano spesso e fanno orazioni;

così pure i discepoli dei farisei;

invece i tuoi mangiano e bevono!

 

Una notizia buona, buonissima: che effetto ha? Non avevo speranze ed ecco ho una certezza! Mi credevo perduta e scopro d’essere salva! Che cosa accade allora? La gioia mi invade, come vino effervescente e dolcissimo, il riso sgorga dal cuore, dagli occhi, dalle labbra rompendo gli argini. Sgorgano le lacrime, felici e libere.

Quando la buona notizia mi raggiunge davvero tutto il resto è relativo. Ed il mio metro di giudizio, piccolo e meschino, muta radicalmente per divenire quello del misericordioso e del santo. La buona notizia riempie di gioia, rende infinitamente liberi: ogni cosa ritrova il suo posto e la sua giusta dimensione.

Quando sono tentata dal giudizio, rigoroso e impietoso, su di me e sui miei fratelli, fammi riassaporare il tuo pane e il vino nuovo; insegnami Signore la tua sapienza liberante.

 

7 Settembre Sabato

E diceva loro:

«Il Figlio dell’uomo

è signore del sabato»

 

Era shabbat quel giorno d’estate; all’alba, seduti accanto a Gesù, l’avevamo ascoltato come sempre rapiti dalle sue parole.

Era il giorno del riposo, giorno santo del Santo, tempo per gioire e lodare il Signore. Eravamo con lui: come non inebriarci di sole e brezza, correndo tra le spighe, godendo dei loro frutti? I nostri corpi di creature nuove in un mondo come appena ricreato dalla sua parola: uomini nuovi, che lodano il creatore nell’armonia del mondo. La legge è per l’uomo, non l’uomo per la legge, ci aveva spiegato; perché la legge di Dio vuole aiutare l’uomo a riscoprirsi libero di lodarlo, felice d’essere sua creatura, ma se perde il suo senso diviene catena e fardello.

Non fuori, ma dentro al cuore nasce tutto, l’amore o l’intenzione malvagia. Un’osservanza formale è priva di senso e vuota, senza la sapienza dell’amore.

 

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