
8 Settembre Domenica
E subito gli si aprirono gli orecchi,
si sciolse il nodo della sua lingua
e parlava correttamente.
Un incontro inatteso e magnifico: mi hanno portato da te, mi sono lasciato condurre. Mi hai preso in disparte, hai accarezzato il mio cuore con la sua povertà, le sue ferite. Poi hai compiuto quei gesti di così grande intimità: mi sono reso conto di desiderare tutto questo da tanto tempo. Prima hai rimodellato le mie orecchie all’ascolto con le tue dita, poi hai sciolto la mia lingua toccandola con la tua saliva, come con un bacio. Un bacio: bacio di Dio, che rompe le catene. Poi il tuo sospiro, il tuo comando, spirito che attraversa i sensi e li rende sensibili.
Ho imparato finalmente ad ascoltare, le orecchie collegate al cuore; ho imparato a lodare per l’amore di Dio che non può essere taciuto. Ho imparato a sorridere di nuovo.
Il tuo amore mi ha insegnato ad amare.
9 Settembre Lunedì
Gesù conosceva i loro pensieri
e disse all’uomo che aveva la mano paralizzata:
«Alzati e mettiti qui in mezzo!»
In questo giorno di sabato è l’uomo ad essere al centro: Gesù lo mette in mezzo perché si veda, si comprenda finalmente ciò che a Dio è caro prima di tutto: il bene del nostro fratello, prima e sopra ogni cosa. Nel fratello, gioioso o sofferente che sia, troviamo Dio: quello è il suo tempio.
Gesù non elimina la legge di Mosè ma mette le cose al loro posto; è più facile una religione fatta di precetti e norme inviolabili, ma sarebbe una religione del potere che controlla l’uomo e non lo libera. Dio invece vuole misericordia e non sacrifici, comprensione e non perfezione, cuori di carne e non di pietra.
Quando capiremo che ogni uomo è nostro fratello? Quando ci convinceremo di essere tutti figli amati? Quando sapremo scorgere nell’altro il volto di Dio?
Uomo stendi la tua mano!
10 Settembre Martedì
In quei giorni Gesù passò la notte in orazione.
Quando fu giorno,
chiamò a sé i suoi discepoli
e ne scelse dodici
Qualche pescatore ignorante, un intellettuale, un peccatore che lavora per i romani; quel Giuda con lo sguardo avido, quel Tommaso sempre così incerto, Simone con il fuoco della rivolta nel cuore. Dodici: la perfezione, numero delle tribù di Israele. Perché proprio noi fra tutti? Noi che siamo così diversi; cosa potremo combinare di buono?
Ecco il maestro ora parla, a noi e ai tanti derelitti che sperano in lui. Parla e io penso che non so cosa abbia visto in ciascuno, ma certo noi tutti abbiamo visto lui, l’abbiamo ascoltato, desiderando subito di seguirlo. Penso che da questa sera impareremo a starci accanto, ad amare ed apprezzare le nostre differenze, ad apprezzare i doni degli altri, mostrando che è possibile un mondo diverso.
Mi pare di intuire la chiamata: testimoniare un amore che accorcia le distanze e costruisce ponti.
11 Settembre Mercoledì
Beati voi poveri.
Beati voi che ora avete fame.
Beati voi che ora piangete…
La vostra ricompensa è grande nei cieli
Beati voi, guai a voi. Non è un parlare generico quello di Gesù: si rivolge proprio a me, in questo momento della mia vita; è come se mi stesse guardando negli occhi.
A che punto sono? Sono felice? Perché non lo sono? Forse preferisco attaccarmi a ciò che per me è ricchezza, non condividere nulla di me, forse il mio cuore è incatenato. Forse ho gli occhi e il cuore pieni di cose futili, che mi lasciano un senso di stordimento, il desiderio di riempire un vuoto che si fa sempre più ampio. Forse non amo abbastanza il mio prossimo, forse non so far entrare davvero l’altro nel cuore. Forse la buona notizia ha perso il suo sapore per me e Gesù, che mi vuole felice, non è davvero al primo posto nei miei affetti, nei miei interessi, nel mio sguardo.
Ecco il tempo di rivedere la mia vita per provare davvero ad essere beata.
12 Settembre Giovedì
Siate misericordiosi,
come il Padre vostro è misericordioso
Donami Padre la misura della misericordia, donami il tuo sguardo sugli uomini e le donne che incontro.
Tu sei buono con tutti, perché tu solo conosci l’uomo fin dal grembo materno. Scruti e conosci i pensieri di ognuno, sai i segreti del cuore, ogni lieve movimento dell’animo. Io sono cieca, Signore; forse a volte posso intuire qualcosa, ma non saprò mai leggere dentro i miei fratelli. Ti chiedo allora: guidami in questo giorno, guida i miei occhi perché il mio sguardo sia benevolo con tutti; Guida le mie labbra perché dicano parole che siano balsamo sulle ferite; guida le mie mani perché sappiano unirsi alla mano dell’altro.
Fammi dono del sorriso, per chi lo ha smarrito. Dona leggerezza ai miei passi, delicatezza per bussare alla porta dei cuori senza invadere, da amica e sorella.
13 Settembre Venerdì
Pur essendo libero da tutti,
mi sono fatto servo di tutti…
Mi sono fatto tutto per tutti,
per salvare a ogni costo qualcuno
Ti ho seguito, Signore, ed ora vuoi che io a mia volta annunci te. Non ci sono maestri: uno solo è il Maestro; possiamo dire la verità ma uno solo è la verità; possiamo illuminare il cammino ma uno solo è la luce.
Credevo d’essere grande quando ti ho incontrato: ti ascoltavo con superiorità, con sufficienza, aspettavo una tua caduta. Un oscuro falegname di Nazaret. Poi mi hai chiamato, per nome, e il mio cuore si è aperto, dai miei occhi è caduto il vetro deformante.
Il mio io coi suoi bisogni impellenti e capricciosi era la trave che mi impediva di vedere. Troppo ingombrante quella trave e tu da bravo carpentiere l’hai subito capito: l’hai bruciata col fuoco del tuo amore e mi hai liberato perché io possa liberare. Mi hai amato perché io possa amare.
14 Settembre Sabato
Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo
per condannare il mondo,
ma perché il mondo sia salvato
per mezzo di lui
Oggi Signore voglio stare con te, voglio cercare il silenzio per poter sentire il mio cuore battere al ritmo del tuo.
Voglio stare qui per accarezzare i tuoi piedi inchiodati, voglio guardare a lungo il tuo volto che riflette i volti di tutti gli uomini, le donne, i bambini che hanno sofferto, stanno soffrendo e ancora soffriranno. Voglio guardare le tue braccia spalancate, il tuo costato aperto: figura del dono totale di un Dio fatto piccolo, inerme, consegnato. Passione d’amore per l’uomo, passione che non oppone resistenza al male.
Voglio starti accanto, Signore, come un filo d’erba, un piccolo fiore la cui vista sia per te balsamo, il cui profumo ti porti dolcezza, il cui colore ti porti bellezza.
O Signore, fa’ di me uno strumento della tua pace, del tuo perdono, del tuo amore.