Commenti ai vangeli della XXIV settimana del tempo ordinario – Calendario del Patrono d’Italia

Pubblicato giorno 13 Settembre 2024 - ARTICOLI DEL BLOG, Il Vangelo di oggi

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15 Settembre Domenica
Se qualcuno vuol venire dietro a me,
rinneghi se stesso,
prenda la sua croce
e mi segua

Quante volte siamo tentati di suggerire a Dio quel che deve fare; ma uno solo è il maestro. La gente dice…
Ma per voi: chi sono io per voi, per te, adesso, in questo istante? Se vuoi venire dietro a me, sulla strada dell’amore sprecato, sparso a piene mani dove capita, se davvero lo vuoi: allora dimentica te stesso, non far più caso a te, ma prendi seriamente sulle spalle la tua croce, la tua strada, la tua vocazione, il tuo cammino. Sulla tua via, che è anche la mia, ci saranno problemi e difficoltà oltre a momenti dolcissimi; le tue relazioni saranno difficili, oltre che bellissime; il tuo lavoro sarà monotono, oltre che realizzante.
Ma tu vieni con me seminando amore, nei momenti facili e in quelli difficili. Vieni dietro a me, canta, cammina e semina.

16 Settembre Lunedì
Gesù restò ammirato
e rivolgendosi alla folla che lo seguiva disse:
«Io vi dico che neanche in Israele
ho trovato una fede così grande!»

C’è tutto uno spostarsi e un muoversi nel vangelo di oggi.
Gesù cammina, gli anziani vanno da lui e anche lo straniero, che sembra star fermo, si muove: con le gambe di persone amiche, le parole della speranza nel cuore. Uomo giusto, capace di affetto e delicatezza; ha l’umiltà vera di coloro che sanno riconoscere la propria misura, il proprio ruolo e non ne abusano; un uomo che sa essere servito e sa servire, con fierezza e consapevolezza. Gesù si stupisce, è ammirato, il suo cuore si con-muove ed il servo guarisce.
Ho tanto da imparare dal mio incontrare; ho da stupirmi, da ammirare. Ti prego Gesù donami una mente libera da pregiudizi, occhi limpidi e cuore accogliente per cogliere il valore di ogni persona. Perché la strada di ogni uomo che ama con cuore sincero giunge a te ed io voglio imparare questo amore.

17 Settembre Martedì
Che giova all’uomo
guadagnare il mondo intero,
se poi si perde
o rovina se stesso?

Gesù non impone niente a nessuno, ma interpella tutti: se qualcuno vuole….
La presenza di almeno una croce in ogni vita è un fatto e le possibilità sono due: subirla oppure accoglierla, rifiutarla o caricarla sulle spalle seguendo il maestro, fidandoti.
Non subire la croce, non incolpare Dio o il destino, ma decidere consapevolmente di portarla è la caratteristica propria del discepolo, che non pretende di arrivare senza camminare, di risorgere senza morire. Questo è quello che ha fatto san Francesco, accogliendo sulla Verna il dono delle stimmate che l’hanno conformato a Cristo crocifisso.
Prendere la croce è essere liberi di rispondere al male con il bene, senza la paura della solitudine: c’è lui a fare strada. Liberi perché prima di tutto amati.

18 Settembre Mercoledì
Ti benedico, Padre, Signore del cielo e della terra,
perché hai tenuto nascoste queste cose
ai sapienti e agli intelligenti
e le hai rivelate ai piccoli

Piccolo è chi si fida e si affida, chi riconosce il suo bisogno di Dio, di lasciarsi condurre da lui, posando il proprio fardello di ansie e preoccupazioni nelle mani del Padre; fiducioso perché sa che il buio si può attraversare se si è mano nella mano col Signore.
Piccolo è chi sente di avere ancora da imparare e non smette di cercare il significato profondo delle cose, il loro senso. I piccoli sono i poveri in spirito, che non si possiedono più perché hanno accolto il Signore e sono diventati sua dimora: per questo sono beati. Il giogo di Gesù è la sua mitezza, la sua obbedienza al padre nell’affidamento totale, anche e soprattutto nel momento oscuro del passaggio.
Insegnami, Signore, la fiducia dei piccoli; donami la grazia di sapermi affidare, in particolare nei momenti difficili della vita. Sulle orme di Gesù e di san Francesco piccolino.

19 Settembre Giovedì
Una donna, una peccatrice di quella città,
saputo che si trovava nella casa del fariseo,
portò un vaso di profumo;
presso i piedi di lui, piangendo, cominciò a bagnarli di lacrime,
poi li asciugava con i suoi capelli,
li baciava e li cospargeva di profumo

L’intimità di una casa, gesti di accudimento affettuoso, tocchi di tenerezza per piedi polverosi, per il capo, per l’anima. Non siamo spiriti soltanto, né solo corpi, ma sublime impasto di terra e soffio divino che ha bisogno sempre, in ogni stagione della vita, di cura, di carezze ed attenzione. Capelli, labbra, mani: di questo siamo fatti e così come siamo ci avviciniamo a Dio.
Ma quella sera in casa di Simone c’è qualcosa in più, oltre a gesti, sguardi, pensieri. C’è chi distrattamente giudica, senza capire; chi non pretende nulla ma solo spera e sperando accoglie. C’è lo sguardo di Gesù che ama: il cuore di lei e anche l’arroganza di chi che giudica prima di capire.
E sopra tutto, il profumo: profumo d’un amore che sa consumarsi nel dono: felice incrociarsi della tenerezza di una donna e della carezza di Dio per la salvezza di tutta la casa.

20 Settembre Venerdì
Egli se ne andava per città e villaggi, predicando e annunciando…
C’erano con lui i dodici e alcune donne:
Maria, chiamata Maddalena, Giovanna, moglie di Cuza,
Susanna e molte altre, che li servivano con i loro beni

Nessuno ci aveva mai guardate così, né letto dentro tanto profondamente. Ci sentivamo nude e innocenti di fronte a lui, come Eva appena uscita dalle mani del creatore. Semplici, senza bisogno di difese, perché lui sapeva. E più la vita ci aveva ferite, più lui ci faceva sentire amate. Sapevamo come sarebbe finita, cercavamo di preparare il cuore ad accompagnarlo nell’attraversamento di una sofferenza profonda. Fu dolore, ma dolore di parto, dal quale nasce la vita nuova.
Gesù e le donne: rapporto specialissimo, intesa profonda, cominciata con Maria, e proseguita di sorella in sorella. Dice papa Francesco «La donna ha la capacità di avere tre linguaggi insieme: quello della mente, quello del cuore e quello delle mani. E pensa quello che sente, sente quello che pensa e fa, fa quello che sente e pensa». Forse questo è il segreto di quell’intesa speciale.

21 Settembre Sabato
Andando via di là, Gesù vide un uomo, chiamato Matteo,
seduto al banco delle imposte,
e gli disse: «Seguimi».
Ed egli si alzò e lo seguì

Da un po’ di tempo ti vedevo passare, fingendo di non ascoltarti lasciavo entrare le tue parole nel cuore e piano piano diventava tuo. Quando arrivasti quel giorno mi bastò il tuo sguardo su di me e, ancor prima di sentire le parole, ero in piedi, pronto a seguirti, libero, felice. Volevo solo venire con te e che altri come me sapessero, volevo che anche loro fossero liberati. Così il banchetto delle imposte si è trasformato in un banchetto per molti commensali.
Tu sei un rabbi speciale, che ama la tavola dove la bontà del cibo e la bellezza della compagna aprono i cuori alla confidenza. Tu inviti a trasformare i nostri tristi banchetti in tavole imbandite per tutti. Ecco la tua Chiesa: una reciproca offerta di ciò che ognuno ha di buono; un invito a sfamarsi l’un l’altro, a colmare la solitudine.
E tu Signore seduto in mezzo a noi.

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