Commenti ai vangeli della XXXII settimana del tempo ordinario

Pubblicato giorno 7 Novembre 2025 - ARTICOLI DEL BLOG, Il Vangelo di oggi

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Domenica 9 novembre

Non fate

della casa del Padre mio

un mercato!

 

Potremmo far apparire normale quello che non lo è. Potremmo trasformare la casa di Dio in un mercato e credere che sia una scelta legittima: come potremmo fare le nostre offerte senza andare dai cambiamonete per acquistare gli oggetti necessari alle nostre pratiche religiose?

Il Signore risponde rovesciando i banchi e cacciando tutti fuori del tempio. Non facciamo i risentiti e permettiamo a Gesù di rinnovarci nelle nostre pratiche. Lasciamo che il Signore ci mostri la casa del Padre suo come la vede lui e non come la trasformiamo noi.

 

Lunedì 10 novembre

Se il tuo fratello

commetterà una colpa,

rimproveralo;

ma se si pentirà,

perdonagli

 

Le parole del Signore sono insegnamenti esigenti, mai banali; chiedono sempre una vigilanza attenta per non essere causa di scandalo.

La correzione fraterna è una scelta che possiamo fare quando siamo centrati sul Signore e non su noi stessi; correggere per aiutare l’altro a liberarsi dal suo peccato contro di te. Essere pronto a perdonargli nella speranza che si penta di ciò che ha fatto.

La situazione è quella di una relazione fraterna ferita: rimprovera tuo fratello perché possa accorgersi della ferita e, una volta pentito, possa essere guarito dal tuo perdono.

 

Martedì 11 novembre

Siamo servi inutili.

Abbiamo fatto

quanto dovevamo fare

 

Il Signore Gesù ci insegna come bisogna servire.

Il servizio esprime la vocazione di ciascuno, quando è compiuto nella gratuità, quando diventiamo strumenti per permettere a Dio di realizzare il suo disegno di salvezza. Il servizio va svolto senza mezze misure, nella sua totalità, con la gioia di essere stati di aiuto.

C’è una grande libertà nello scegliere di andare fino in fondo senza la pretesa di una ricompensa; la ricompensa è quella di aver ricevuto un incarico che permette di concretizzare la propria vocazione a servire.

 

Mercoledì 12 novembre

Alzati e va’:

la tua fede

ti ha salvato!

 

Oggi il vangelo ci propone l’incontro di Gesù coi dieci lebbrosi.

Tutti sono guariti dalla lebbra ma solo uno, un samaritano, uno straniero, torna indietro per ringraziare Gesù. Poteva fare come gli altri: andare a presentarsi ai sacerdoti per ricevere un certificato di guarigione, così da essere riammesso alla vita pubblica e sociale, e non pensarci più. Invece, torna indietro per ringraziare Gesù: con questo suo gesto dimostra di comprendere l’importanza di quanto ha ricevuto.

È diventato un uomo di fede, e Gesù gli conferma che questa sua fede lo ha salvato. È stato riabilitato in pienezza.

 

Giovedì 13 novembre

Il regno di Dio

non viene in modo

da attirare l’attenzione

 

Siamo esortati a vivere della parola del Signore Gesù, ad accogliere Dio nella nostra vita perché possiamo vedere il regno di Dio in mezzo a noi.

Non lo attendiamo come qualcosa che debba manifestarsi in modo eclatante, perché Gesù ci dice che il regno di Dio non viene in modo da attirare l’attenzione. Ogni cosa avverrà a suo tempo: non angosciamoci e non lasciamoci distrarre.

Andiamo avanti con costanza e perseveranza e vedremo il Signore nella sua gloria.

 

Venerdì 14 novembre

Chi cercherà di salvare la propria vita,

la perderà;

ma chi la perderà,

la manterrà viva

 

Gesù ci esorta a prepararci all’incontro con Dio alzando il nostro sguardo per lasciarci condurre da lui.

Occorre andare avanti, non voltarsi indietro quasi come se esistesse una strada più sicura rispetto a quella proposta dal Signore. L’inatteso avverrà nel momento in cui meno lo si aspetta. Coloro che credono accolgono l’inatteso nella fede, aprendosi con maggiore fiducia alla possibilità di affidarsi alla grazia della presenza di Dio.

Non dobbiamo far conto sulle nostre forze; semplicemente ci fidiamo del Signore.

 

Sabato 15 novembre

E Dio non farà forse giustizia

ai suoi eletti,

che gridano giorno e notte

verso di lui?

 

Con la parabola del giudice ingiusto e della vedova importuna, il Signore vuol farci capire la necessità di pregare sempre, senza stancarci mai.

Se alla fine il giudice decide di fare giustizia alla vedova perché non lo importuni più, a maggior ragione, ci dice Gesù, Dio farà giustizia ai suoi eletti che gridano a lui giorno e notte. Non stanchiamoci di rivolgerci a Dio, non ci farà aspettare a lungo. Si tratta di mettere in gioco la nostra fede, di capirne l’importanza vitale. La fede cammina insieme alla giustizia; una fede necessaria per sostenere e alimentare il nostro grido di giustizia.

Prendiamone sempre più consapevolezza!

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