Commento alle letture della XII domenica anno B – di p.Gaetano Piccolo

Pubblicato giorno 18 Giugno 2021 - ARTICOLI DEL BLOG, Omelie di p. Gaetano Piccolo SJ

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«Ma proprio a causa di questo viaggio noi incontriamo

le sofferenze dovute a sconvolgimenti e a tempeste;

è quindi necessario che siamo almeno nella barca.

Poiché se nella barca corriamo pericoli,

fuori della barca andiamo incontro a una morte sicura».

Sant’Agostino, Discorso 75,2.2

 

 

Il mare fa paura

La distanza culturale da un’epoca all’altra rende a volte difficile la comprensione di alcuni simboli. Oggi per noi europei il mare significa per esempio soprattutto divertimento, svago, evasione. Al massimo può suscitare in noi domande legate ai seri problemi ecologici. Ma nel mondo antico, l’immagine del mare richiama soprattutto il pericolo del viaggio, la possibilità di morire, la devastazione delle inondazioni. Il grande viaggio di Ulisse è proprio intrecciato con le avventure e i pericoli che si incontrano durante la navigazione. Quel racconto è già di per sé un’immagine del viaggio della vita: la tentazione di allontanarsi dalla propria terra, di sfidare i pericoli, di affrontare esperienze che rappresentano gli incontri e le tappe della vita. In molte rappresentazioni dell’antichità, per esempio in un famoso papiro egizio, le onde del mare sono rappresentate attraverso l’immagine del serpente che ostacola il cammino del sole, nel tentativo di impedirgli di sorgere ancora. Nel mare dunque l’uomo antico ha visto le sue paure e per lo più ha preferito rimanere con i piedi per terra. CONTINUA A LEGGERE

 

 

 

Leggersi dentro

– Nelle tempeste della tua vita, come hai vissuto la relazione con Gesù?

– Alla luce di quello che hai vissuto nella tua vita, chi è Gesù per te?

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