“È proprio dell’angelo cattivo, che si trasforma in angelo di luce, entrare con il punto di vista dell’anima fedele e uscire con il suo: suggerisce, cioè, pensieri buoni e santi, conformi a quell’anima retta, poi a poco a poco cerca di uscirne attirando l’anima ai suoi inganni occulti e ai suoi perversi disegni”.
Ignazio di Loyola, Esercizi spirituali, §332
Dov’è Dio?
Dov’è Dio? È la domanda che risuona in maniera sempre più inquietante attraverso le pieghe faticose della storia. Ed è la domanda che oggi torna nuovamente a sfidare il credente. Facciamo fatica a vedere la presenza di Dio in un periodo di particolare sofferenza. L’umanità solleva un grido che sembra rimanere inascoltato. Stiamo morendo, e nasce il sospetto che a Dio non interessi più. La storia appare confusa e non riusciamo più a scorgere tracce di speranza. Ci sentiamo abbandonati.
Una presenza da cercare
Probabilmente questi dubbi hanno attraversato anche la prima comunità cristiana, tanto che l’autore del Vangelo di Matteo ha sentito il bisogno di aiutare a comprendere in che modo si manifesta la presenza del Signore, quella presenza che Matteo indica con l’espressione “Regno dei cieli”. Il Vangelo riconosce infatti che non è sempre immediato ritrovare l’opera di Dio in mezzo a noi… Continua a leggere
Leggersi dentro
– Mi prendo tempo per cercare di discernere la presenza di Dio soprattutto quando non è così evidente?
– Come mi aspetto che Dio si manifesti nella mia vita e nella storia?