Ecco quanto vi ho amato! da un sermone di s. Antonio di Padova

Pubblicato giorno 5 Luglio 2018 - ARTICOLI DEL BLOG, Briciole di pensieri

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dalla newsletter di fr Diego Dalla Gassa – Hora Sancta, sito del romitorio del Getsemani di Gerusalemme

 

Questo mese voglio condividere con voi un racconto tratto dai Sermoni di Sant’Antonio di Padova. Quando l’ho ascoltato (nella Solennità del Santo, il 13 giugno scorso), mi sono commosso. Poi ho capito il motivo: è un Sermone del Giovedì Santo, in cui Sant’Antonio, con questa allegoria, richiama la Passione di Dio per noi uomini. È una sintesi della nostra redenzione… Quanto ci hai amato Signore! Questa azione salvifica ancora oggi è aperta all’umanità intera. Preghiamo affinché si compia il suo volere su di noi, accogliamo il bene e il desiderio che il Padre ha per ognuno di noi.

“(…) un re aveva un anello d’oro, ornato di una gemma preziosa. L’anello, che gli era molto caro, gli si sfilò dal dito e cadde in una cloaca, per cui ne ebbe un grande dispiacere. Non trovando nessuno che fosse in grado di ricuperare l’anello, deposte le vesti della sua regale dignità, vestito di sacco si calò nella cloaca, cercò a lungo l’anello, e finalmente lo trovò: trovatolo, pieno di gioia lo riportò con sé nella reggia. Quel re è figura del Figlio di Dio; l’anello rappresenta il genere umano; la gemma preziosa incastonata nell’anello è l’anima dell’uomo. Questi dal gaudio del paradiso terrestre, quasi sfilandosi dal dito di Dio, cadde nella cloaca dell’inferno; il Figlio di Dio ebbe grande dispiacere di questa perdita. Egli cercò tra gli angeli e tra gli uomini qualcuno che ricuperasse l’anello, ma non trovò nessuno, perché nessuno era in grado di farlo. Allora depose le sue vesti, annientò se stesso, indossò il sacco della nostra miseria, cercò l’anello per trentatré anni, e alla fine discese agli inferi e lì trovò Adamo con tutta la sua posterità: pieno di letizia prese tutti con sé e li riportò all’eterna felicità”

(Dai Sermoni di Sant’Antonio di Padova, Giovedì Santo)

QUI al Getsemani, in questa Roccia santa, contempliamo silenziosamente il dono supremo del Signore nel Ss. Sacramento. Ringraziamolo e restituiamo l’Amore nella nostra comune quotidianità.

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